Tante multe da annullare per l’autovelox di Bussi
Incontro tra i prefetti di Pescara e L’Aquila, le Province e i sindaci dei territori Dal vertice è emerso che soltanto in un tratto la segnaletica stradale è regolare
L’AQUILA. Saranno tante le multe da annullare, con conseguente restituzione dei punti sulla patente, per molti automobilisti vittime dell’autovelox killer nei pressi di Bussi sul Tirino, lungo la strada Statale 153 che collega L’Aquila alla costa pescarese.
A questa e ad altre conclusioni si è arrivati al termine dell’incontro che si è tenuto a Pescara, tra i prefetti del capoluogo adriatico (Gerardina Basilicata) e dell’Aquila (Cinzia Torraco), il sindaco di Navelli e commissario della Comunità montana Montagna Aquilana, che rappresenta 42 Comuni, Paolo Federico, il giovane vicesindaco di Bussi Paolo Salvatore, rappresentanti della polizia provinciale, l’Anas.
Il prefetto di Pescara, Basilicata, ha esposto le risultanze di un primo rapporto che lei stessa aveva commissionato alla polizia stradale del capoluogo adriatico, per verificare la regolarità della segnaletica.
Ebbene, per quanto riguarda il tratto di Bussi dove è stato posizionato l’autovelox killer – che da giugno scorso ha inflitto oltre 30 mila multe per eccesso di velocità, che hanno colpito anche chi andava 7-8 km/h oltre il limite di 70 – in direzione L’Aquila, la segnaletica secondo la Polstrada sarebbe a posto. Per il tratto contrario, invece, cioè in direzione Pescara, la segnaletica è stata trovata in difetto, ai sensi della legge 120 del 2010, la cosiddetta “legge Minniti” sulla sicurezza stradale. Per questo motivo, gli automobilisti che hanno subìto l’odiosa ammenda nell’attraversamento del tratto interessato dall’autovelox in direzione Pescara, hanno ottime probabilità di vedere accolti i ricorsi e restituiti i punti sulla patente, laddove come sanzione accessoria era prevista la decurtazione.
Ma sono in corso ulteriori accertamenti anche per verificare, da parte delle due prefetture, la regolarità del posizionamento dell’autovelox. A tale proposito il prefetto Basilicata ha predisposto l’invio di una relazione al Comitato Cov, il Comitato operativo per la viabilità provinciale, che fa capo al ministero dell’Interno. Una situazione che è stata portata all’attenzione delle massime istituzioni dal sindaco di Navelli, Paolo Federico.
«Devo riconoscere che da tanto tempo non vedevo due prefetti così sensibili e disponibili ad ascoltare la voce delle istituzioni minori, che è la voce dei cittadini», è il commento di Federico, che non rappresenta solo il comune di Navelli, ma nella sua qualità di commissario della Comunità montana Motagna Aquilana è portavoce di 42 Comuni. «Abbiamo chiesto anche, dove ce ne fosse il caso, al comune di Bussi di andare incontro agli automobilisti. Ci sono famiglie che percorrono quel tratto di strada per curarsi o per andare al lavoro e hanno preso anche 10-15 verbali. Inoltre ho chiesto pure una cartellonistica luminosa, con rilevamento h24». Ma c’è di più. L’autovelox sta creando disagi anche all’interno di Bussi, dove, secondo alcuni residenti e commercianti, «è aumentato il traffico di auto che attraversa il centro del paese, spesso ad alta velocità, per evitare il tratto controllato dal rilevatore».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
A questa e ad altre conclusioni si è arrivati al termine dell’incontro che si è tenuto a Pescara, tra i prefetti del capoluogo adriatico (Gerardina Basilicata) e dell’Aquila (Cinzia Torraco), il sindaco di Navelli e commissario della Comunità montana Montagna Aquilana, che rappresenta 42 Comuni, Paolo Federico, il giovane vicesindaco di Bussi Paolo Salvatore, rappresentanti della polizia provinciale, l’Anas.
Il prefetto di Pescara, Basilicata, ha esposto le risultanze di un primo rapporto che lei stessa aveva commissionato alla polizia stradale del capoluogo adriatico, per verificare la regolarità della segnaletica.
Ebbene, per quanto riguarda il tratto di Bussi dove è stato posizionato l’autovelox killer – che da giugno scorso ha inflitto oltre 30 mila multe per eccesso di velocità, che hanno colpito anche chi andava 7-8 km/h oltre il limite di 70 – in direzione L’Aquila, la segnaletica secondo la Polstrada sarebbe a posto. Per il tratto contrario, invece, cioè in direzione Pescara, la segnaletica è stata trovata in difetto, ai sensi della legge 120 del 2010, la cosiddetta “legge Minniti” sulla sicurezza stradale. Per questo motivo, gli automobilisti che hanno subìto l’odiosa ammenda nell’attraversamento del tratto interessato dall’autovelox in direzione Pescara, hanno ottime probabilità di vedere accolti i ricorsi e restituiti i punti sulla patente, laddove come sanzione accessoria era prevista la decurtazione.
Ma sono in corso ulteriori accertamenti anche per verificare, da parte delle due prefetture, la regolarità del posizionamento dell’autovelox. A tale proposito il prefetto Basilicata ha predisposto l’invio di una relazione al Comitato Cov, il Comitato operativo per la viabilità provinciale, che fa capo al ministero dell’Interno. Una situazione che è stata portata all’attenzione delle massime istituzioni dal sindaco di Navelli, Paolo Federico.
«Devo riconoscere che da tanto tempo non vedevo due prefetti così sensibili e disponibili ad ascoltare la voce delle istituzioni minori, che è la voce dei cittadini», è il commento di Federico, che non rappresenta solo il comune di Navelli, ma nella sua qualità di commissario della Comunità montana Motagna Aquilana è portavoce di 42 Comuni. «Abbiamo chiesto anche, dove ce ne fosse il caso, al comune di Bussi di andare incontro agli automobilisti. Ci sono famiglie che percorrono quel tratto di strada per curarsi o per andare al lavoro e hanno preso anche 10-15 verbali. Inoltre ho chiesto pure una cartellonistica luminosa, con rilevamento h24». Ma c’è di più. L’autovelox sta creando disagi anche all’interno di Bussi, dove, secondo alcuni residenti e commercianti, «è aumentato il traffico di auto che attraversa il centro del paese, spesso ad alta velocità, per evitare il tratto controllato dal rilevatore».
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