Turismo enogastronomico e artigianato per lo sviluppo
La ricetta di Cescot e Confesercenti: per non morire serve un centro fieristico e bisogna puntare anche su una facoltà di Scienze gastronomiche e politiche
SULMONA. Turismo enogastronomico, artigianato tipico e corsi universitari in scienze gastronomiche: sono i tre settori sui investire per il rilancio della città e del comprensorio con un centro fieristico, la facoltà di scienze gastronomiche e politiche a misura del piccolo commercio. Ne sono convinti Angelo Pellegrino, direttore del Cescot-Officina dei sapori, e Simone Ardini, vice presidente della Confesercenti giovani, che lanciano sei proposte per rimettere in moto l'economia.
PATTO PER LE CITTÀ. Raccogliendo l’invito del vescovo Angelo Spina ad abbassare le tasse nei confronti dei commercianti del centro storico, l’associazione di categoria rilancia il patto per le città. Un accordo da far sottoscrivere alle amministrazioni locali per sostenere i negozi del centro, con riduzioni sulle tasse dei rifiuti, della pubblicità, di occupazione del suolo pubblico. «Servono una politica attiva delle amministrazioni comunali e marketing urbano», incalza Pellegrino, «è ormai provato che dove si abbassano le tasse comunali gli introiti arrivano anche per i Comuni dal maggiore giro di affari che si crea».
INCUBATORE. Si lega a questo progetto l’incubatore naturale delle imprese: un bando che dovrebbe promuovere il Comune, in collaborazione con le associazioni di categoria, reperendo locali da concedere con affitti concordati ai giovani imprenditori e commercianti dai 18 ai 29 anni. Oltre ai canoni calmierati, il piano prevede l’attivazione del microcredito, con prestiti fino a 10mila euro con tassi di interesse non superiori all’1%.
SCIENZE GASTRONOMICHE. L’associazione di categoria scommette soprattutto sull’enogastronomia, rispolverando la proposta lanciata dieci anni fa di istituire in città una facoltà di Scienze gastronomiche. Corso che potrebbe trovare ospitalità all’interno dei locali della caserma Battisti. «Dal momento che la legge non prevede l’apertura di sedi distaccate, ma solo di nuove facoltà», spiega Pellegrino, «l’idea è quella di realizzare una fondazione che vada a sostituire l’attuale Consorzio universitario, in via di dismissione dopo il ritiro delle quote da parte della Regione. L’istituzione dovrebbe essere di riferimento per l’intero sud Italia, inglobando tutta la formazione universitaria e dei master e dei corsi di specializzazione».
DECO. Strettamente collegato alla facoltà di gastronomia è la proposta del marchio di denominazione di origine comunale (Deco), che dovrebbe tutelare i prodotti tipici della città, primi fra tutti l’aglio rosso e il confetto.
CENTRO FIERISTICO. I prodotti tipici vanno pubblicizzati e venduti in un grande centro fieristico. Una struttura da realizzare ex novo alla zona artigianale. «Si tratta di costi notevoli», premette Pellegrino, «ma siamo convinti che con fondi regionali e il sostegno della Camera di commercio si possa realizzare alla zona artigianale una struttura dove ospitare le fiere cittadine. Questa zona necessita di interventi strategici e i Fas sono solo una piccola parte».
INFOPOINT NELLE EDICOLE. Per accompagnare i turisti lungo i vari itinerari, infine, viene sollecitata la realizzazione della rete di Infopoint turistici nelle 13 edicole. «Il progetto è di due anni fa», incalza Pellegrino, «ma manca l’adesione del Comune, nonostante sia nel programma di mandato del sindaco».
TESSERA PUNTI. Simone Ardini, presidente della Confesercenti giovani, presenta la card con sconti e accumulo punti per i premi nei negozi affiliati. «Sono già 200 gli interessati in tutta la provincia», annuncia, «e 70 solo a Sulmona».
Federica Pantano
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