Giornata internazionale della pace 

Un convegno su Celestino e San Maurizio

L’AQUILA. Si è svolto nell’hotel Canadian il convegno di studio promosso dall’Accademia internazionale Mauriziana a cui è seguito il pontificale nella basilica di Collemaggio, presieduto dal...

L’AQUILA. Si è svolto nell’hotel Canadian il convegno di studio promosso dall’Accademia internazionale Mauriziana a cui è seguito il pontificale nella basilica di Collemaggio, presieduto dal cardinale Francesco Monterisi (Gran Priore) e concelebrato dal nunzio apostolico Orlando Antonini e da Antonio D’Angelo, arcivescovo dell’Aquila. Il convegno ha visto l’alternarsi di vari oratori che, proprio nella Giornata internazionale della pace istituita dall’Onu, hanno parlato di Celestino V, uomo di pace, e di San Maurizio, martire «che ha fatto primeggiare la libertà di coscienza contro il potere imperiale persecutorio e brutale, nonché della basilica come tempio del Perdono». La professoressa Stefania Di Carlo, una delle più importanti studiose di Celestino V, ha trattato la figura del Papa Santo «sottolineando», si legge in una nota, «le sue azioni su Carlo II d’Angiò volte a riportare la pace tra le varie fazioni del tempo» e soffermandosi sul «ruolo dell’indulgenza plenaria come atto misericordioso per i poveri e sugli atti pontifici dal 1 all’8 ottobre 1294, in cui il Pontefice si prodigò per ottenere la pace tra Aragonesi e Angioini, tra francesi e inglesi». Il nunzio Antonini «ha illustrato la basilica di Collemaggio dalla fondazione a oggi – dalla visione della beata Vergine, alle varie ricostruzioni post terremoti, al periodo barocco, al ritorno alla struttura medievale – sottolineando l’impianto planimetrico spaziale, l’impianto gotico adottato, il dono dell’indulgenza plenaria. In particolare, ha invitato a notare nella struttura la facciata, le anomalie interne che non sono casuali, il valore simbolico imperante». Monsignor Claudio Maria Celli, priore per l’Italia, ha tratteggiato i principi cardini di un “buon mauriziano” e, ha detto, «occorre essere agricoltori capaci di piantare fiori e alberi da frutti così da trasformare un deserto in giardino». Moderatore è stato il professor Giorgio Greco dell’università cattolica di Milano. A tutti i partecipanti al convegno sono stati offerti volumi su san Pietro Celestino, segnalibri e cartoline ricordo realizzati a mano dagli artisti Michele De Santis di Sulmona (già preside degli Istituti d’arte di Avezzano, Sulmona e L’Aquila), Claudia Placidi dell’Aquila, artista notoriamente su seta. (g.p.)
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