NUOVE TECNOLOGIE
Un edificio luminescente nell’area di Assergi
L’AQUILA. Una mescolanza tra tradizione e innovazione. Questo lo scopo di un progetto che darà un volto avveniristico a un edificio attualmente utilizzato cone Bed & Breakfast nel Parco Gran...
L’AQUILA. Una mescolanza tra tradizione e innovazione. Questo lo scopo di un progetto che darà un volto avveniristico a un edificio attualmente utilizzato cone Bed & Breakfast nel Parco Gran Sasso ad Assergi.
Si tratta di un fabbricato realizzato nel 1991 dall’architetto Giuseppe Santoro che si presta particolarmente, anche per via della sua forma insolita, a questa innovazione. Il fabbricato, infatti, diventerà luminescente e avrà un approvvigionamento energetico ideale sotto il profilo del consumi.
La tecnica in questione è quella che prevede un’applicazione tra vetro dicroico e fotovoltaico. Promotore del progetto, tramite una tecnica brevettata, il professor Cesare Del Vescovo, direttore di laboratorio di ricerca e cultore dell’innovazione tecnologica alla Sapienza di Roma. «Il vetro dicroico», dice Del Vescovo, «è una scoperta antichissima che risale ai romani, e la “Coppa di Licurgo” fu una delle prime realizzazioni in tal senso. La sua caratteristica è quella di cambiare colore con il cambiare al variare della radiazione solare per cui nel corso della giornata ha questa mutevole effervescenza cromatica. Qui abbiamo inteso mettere insieme due cose: il dicroico e il fotovoltaico nelle sue tante sfaccettature. Le due cose ci pongono di fronte a questo duplice risultato: il dicroico, di cui al tempo dei Romani non si sapeva, è stato poi usato anche a scopi energetici. Nel senso che può acquisire solo alcune radiazioni solari e non delle altre. All’uopo funziona come filtro e d’estate evita il surriscaldamento delle abitazioni; il fotovoltaico permette la produzione di energia elettrica. Queste due cose insieme sono state realizzate per provvedere a una doppia funzione che è sempre stato l’obiettivo di questa nostra ricerca; tecnologia e forma con senso della meraviglia e del bello». «Abbiamo scelto questo edificio aquilano», dice, «in quanto ho sempre frequentato molto questo territorio e poi si tratta di una regione offesa dal terremoto e in tal senso ho provato un debito morale verso questa zona».
«Della struttura esistente», dice il professore, «non tocchiamo nulla, ma collocheremo un rivestimento luminescente su un edificio che resterà com’è, quanto a volumetria. Il nostro sarà solo un rivestimento di sartoria tagliato a misura di questo volume esistente. Il palazzo di notte sarà luminoso in quanto di giorno produrrà tanta di quella energia da potersi permettere questa utilizzazione. Nessun viaggiatore in autostrada potrà passare da quelle parti senza notarlo e richiamerà l’attenzione su questa realtà territoriale». Sulla parte Ovest del palazzo si noterà una scritta «Highway star», ovvero stella dell’autostrada in sintonia con l’intervento che si andrà a fare.
In tema va aggiunto che è di recente uscita una terza pubblicazione di «Rivestimenti fotodicroici» curata da Del Vescovo e da altri esperti. Si tratta di un libro edito da «Aracne».
(g.g.)
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