Una chiesa stracolma per l’addio a Massimo
Dolore e lacrime per il 45enne morto nello schianto con la moto contro un’auto I funerali tenuti ieri a San Pio X, l’operaio lascia la moglie e un figlio di sette anni
L’AQUILA. Centinaia di persone visibilmente commosse si sono ritrovate ieri pomeriggio nella chiesa di San Pio X al Torrione per dare il mesto addio a Massimo Di Fabio, l’operaio di 45 anni morto sabato scorso dopo un tremendo scontro in via Aldo Moro. Una chiesa stracolma, tanto da costringere molte persone a restare fuori sotto la pioggia. A celebrare il rito funebre don Juan de Dios Vanegas Gallego, il parroco della chiesa di Santa Giusta a Sassa.
Massimo Di Fabio è morto schiantandosi con la sua Suzuki Gsx 1200 contro una Ford Fiesta guidata da un 75enne aquilano, R.S, che viaggiava in direzione opposta alla sua e che stava svoltando verso una strada interna. Un impatto terribile che non ha lasciato scampo al motociclista, nonostante indossasse il casco, secondo il racconto dei primi soccorritori. Nulla hanno potuto fare i vigili del fuoco prima e i volontari della Misericordia poi, arrivati sul posto alcuni minuti dopo l’incidente.
Un mazzo di fiori a bordo strada, il segno nero della svirgolata di uno pneumatico e quelli bianchi dei rilievi del vigili urbani, sono quel che resta oggi in via Aldo Moro a testimoniare la triste fine di un uomo che gli amici ricordano come un motociclista esperto. Il 45enne non nascondeva la propria passione per la moto. Negli ultimi tempi aveva “customizzato”, ovvero fatto personalizzare, le grafiche della moto. Il disegno del serbatoio rendeva la sua Suzuki unica e riconoscibilissima tra le altre. Massimo Di Fabio lascia la moglie Simona, dipendente di una profumeria, e un figlio di 7 anni che proprio domenica scorsa avrebbe dovuto festeggiare la prima comunione. (r.p.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Massimo Di Fabio è morto schiantandosi con la sua Suzuki Gsx 1200 contro una Ford Fiesta guidata da un 75enne aquilano, R.S, che viaggiava in direzione opposta alla sua e che stava svoltando verso una strada interna. Un impatto terribile che non ha lasciato scampo al motociclista, nonostante indossasse il casco, secondo il racconto dei primi soccorritori. Nulla hanno potuto fare i vigili del fuoco prima e i volontari della Misericordia poi, arrivati sul posto alcuni minuti dopo l’incidente.
Un mazzo di fiori a bordo strada, il segno nero della svirgolata di uno pneumatico e quelli bianchi dei rilievi del vigili urbani, sono quel che resta oggi in via Aldo Moro a testimoniare la triste fine di un uomo che gli amici ricordano come un motociclista esperto. Il 45enne non nascondeva la propria passione per la moto. Negli ultimi tempi aveva “customizzato”, ovvero fatto personalizzare, le grafiche della moto. Il disegno del serbatoio rendeva la sua Suzuki unica e riconoscibilissima tra le altre. Massimo Di Fabio lascia la moglie Simona, dipendente di una profumeria, e un figlio di 7 anni che proprio domenica scorsa avrebbe dovuto festeggiare la prima comunione. (r.p.)
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