Una notte europea dei ricercatori in centro storico
Venerdì 25 settembre è prevista la seconda edizione Ottaviano (comitato esecutivo): vogliamo accendere la città
L’AQUILA. È tutto pronto per "Sharper, notte europea dei ricercatori" che tornerà a riempire le vie del centro storico della città, per la seconda volta in due anni, venerdì 25 settembre.
L’eccellenza della scienza e della cultura, portata dagli esponenti più attivi e brillanti dell’Ateneo aquilano, del Laboratorio nazionale del Gran Sasso e del Gran Sasso Science Institute, incontreranno i visitatori in un susseguirsi incalzante di ventitré eventi quasi simultanei.
Ad anticipare i contenuti dell'iniziativa è Luca Ottaviano, membro del comitato esecutivo di Sharper e anima dell’organizzazione di un evento destinato a prendere sempre più piede in città.
Cos’è la Notte Europea dei Ricercatori?
«È un evento voluto dalla Commissione europea, evento che ha luogo in simultanea in trecento città europee selezionate per la qualità ed i caratteri di innovazione delle proposte di divulgazione delle loro istituzioni scientifiche. Un “bollino blu” che in Italia hanno ottenuto solo altri quattro progetti. La missione di Sharper è quella di far capire a chi si reca in “gioielleria” il sudore che è costato ogni gioiello splendente di una scoperta scientifica o di una applicazione tecnologica. La scienza è ovunque. Gli smartphone e Internet son esempi di quanto dirompente sia l’impatto della scienza e sulla vita di tutti noi».
Cosa devono aspettarsi i visitatori?
«Partecipare a questa iniziativa sarà come entrare nella “fabbrica di cioccolata” e capire quali sono i dolci che si preparano per il futuro. Ma soprattutto, intendiamo invogliare, ci verrebbe da dire più appropriatamente, istigare i giovani e i bambini alla carriera scientifica».
Come state lavorando e come avete lavorato per l'organizzazione della Notte?
«Lo scorso anno Sharper ha sorpreso anche chi l’ha organizzato. Quindicimila visitatori hanno risposto con un calore inaspettato. Dietro quel successo c’era il metodo che abbiamo implementato e che stiamo ancora implementando. Ci sono tre istituzioni di eccellenza del territorio che hanno messo a disposizione dell’evento i loro migliori talenti e le più raffinate professionalità. C’è coordinamento strettissimo, azzeramento di ruoli gerarchici preesistenti: direttori di dipartimento che spostano tavoli e studenti che coordinano eventi. Sharper ha acceso l’entusiasmo di politici, funzionari, ed efficienti amministrativi della nostra municipalità».
In cosa si tradurrà questa Notte per la città?
«Abbiamo l’ambizione, la sera del 25, di accendere fortissima la speranza in una città in cui nascono germogli nuovi. Ci sarà nuova bellezza da condividere in alcuni angoli rinnovati del centro, e nuova bellezza di ricerca ad illuminarli. Questo, tutto questo per noi è e deve essere L’Aquila 2.0».
Michela Corridore
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