Progetto Meccanica, revocato lo sciopero dei lavoratori

20 Luglio 2016

CASOLI. Da un lato c’è un’azienda in chiusura, la Progetto Meccanica, dall’altro i lavoratori che difendono il posto di lavoro. In mezzo c’è la Honda, che a causa della protesta subisce un fermo...

CASOLI. Da un lato c’è un’azienda in chiusura, la Progetto Meccanica, dall’altro i lavoratori che difendono il posto di lavoro. In mezzo c’è la Honda, che a causa della protesta subisce un fermo produttivo. È una situazione delicata quella della Progetto Meccanica, che produce forcelle e telai per gli scooter Honda e che ad ottobre chiuderà i battenti. Una situazione finita anche all’attenzione della magistratura: la Fiom Cgil ha presentato un esposto a finanza, carabinieri, polizia e Ispettorato del lavoro per denunciare violazioni di leggi e diritti dei lavoratori della ex Verlicchi. «Venti dipendenti sono sul lastrico e scioperano in difesa del proprio lavoro», dice Davide Labrozzi, segretario generale Fiom, «ma l’azienda per evitare il blocco della Honda ha sostituito i dipendenti in sciopero con lavorati interinali e altri della Mevepa di Atessa: azioni illegali, da qui la scelta di presentare l’esposto». Lo sciopero, con presidio anche notturno per evitare che i macchinari vengano trasferiti altrove, ha però bloccato il colosso giapponese. «Sappiamo del problema con la Honda e stiamo valutando la sospensione dello sciopero», aggiunge Labrozzi, «nel pomeriggio abbiamo un incontro con la Regione». Al termine di questo sindacati e lavoratori hanno deciso la revoca dello sciopero. Interviene intanto la Mevepa srl, che a febbraio ha rilevato la Progetto Meccanica «ben consapevole che, da ottobre in poi, non avrebbe mantenuto commesse sufficienti per continuare ad operare». «Dal momento del nostro insediamento tutti i lavoratori erano a conoscenza di questa situazione e che avrebbero perso il posto di lavoro», sostiene l’azienda, «nonostante ciò avevamo offerto ai lavoratori e al sindacato un programma di gestione condivisa della crisi aziendale: 10 lavoratori venivano riassunti in Mevepa srl, 2 messi in mobilità e 8 con diritto di precedenza di riassunzione nel bacino lavoratori Mevepa. Proposta rifiutata dal sindacato che ha preferito continuare nella protesta determinando il fermo produttivo della Honda nel mese più importante». La Mevepa così rischia di perdere la fiducia di Honda con cui ha altri progetti in corso. «La società per quanto possibile, sta sostenendo con i sacrifici dei dipendenti storici il mantenimento degli impegni presi con i clienti», chiude l’azienda, «ma, in questa spirale negativa, ormai non è più in grado di preservare le precedenti proposte avanzate al sindacato». (t.d.r.)

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