Accordo governo-Regione: a chi andranno 1.257 milioni
Dall’Area di risulta di Pescara al porto di Ortona, fino ai Comuni e all’acqua nel Fucino
PESCARA. Fondi di sviluppo e coesione, per l’Abruzzo il piatto è molto ricco. E per Marco Marsilio è la partita elettorale più importante. La delibera numero 25 del 3 agosto 2023, adottata dal Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo strategico), ha stanziati per le Regioni e le Province autonome complessivamente 32 miliardi di euro. All’Abruzzo sono toccati 1.257.403.209 euro, di cui 97.523.994 euro sono stati già erogati a titolo di anticipazione.
Così da Roma, mercoledì 7 febbraio, si muoverà la premier, Giorgia Meloni che, alle 15, sarà all’Aquila per firmare l’accordo tra Governo nazionale e regionale.
BOCCHE CUCITE.
Fratelli d’Italia punta molto su questo evento che indubbiamente rappresenta la madre di tutti gli spot per la campagna elettorale delle regionali del 10 marzo prossimo. Ma l’ordine categorico impartito agli uffici della Regione è di non far trapelare nulla, neppure una cifra, perché la sorpresa non deve essere rovinata. Non tutte le bocche però restano cucite.
In linea generale, nell’Accordo di Coesione 2021-2027 con il Governo, vengono identificati interventi strategici per il territorio. E l'obiettivo è garantire la complementarità e l'aggiunta di risorse provenienti da altri fondi, come i Fondi strutturali europei e i fondi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
La Regione ha quindi individuato specifici ambiti sui quali intervenire utilizzando le risorse assegnate e riguardanti il mondo della ricerca e dell’innovazione, la cultura, i trasporti, l’ambiente, la riqualificazione urbana, la capacità amministrativa, il lavoro e la formazione.
DI TUTTO DI PIÙ.
Le macro voci sono numerose: dissesto idrogeologico, difesa della costa, reti idriche, borghi, cofinanziamento programmi comunitari, strade provinciali, progetti dei capoluoghi di provincia, bandi opere pubbliche dei comuni, patrimonio storico artistico e religioso indicato dalle sovrintendenze e parchi, impiantistica sportiva, Fucino, scuole e porti regionali.
E dalle bocche non cucite trapelano anche molti particolari in più.
CHI LI AVRÀ.
Trecento milioni per le infrastrutture, cento per la difesa della costa. Sessanta milioni per le strade provinciali, con le assegnazioni delegate alle Province, e venti milioni per rilanciare il turismo montano attraverso la realizzazione di impianti di risalita.
STOP AI RACCOMANDATI.
Una fetta che va dai settantotto agli ottanta milioni si euro è invece destinata alle opere di urbanizzazione dei Comuni non capoluoghi, ma per evitare assegnazioni clientelari si procederà con bandi pubblici, assicurano dai piani alti della Regione.
A seguire c’è l’ampio capitolo riservato all’acqua, bene comune, che va dai 100 milioni per il Fucino ai 150 per intervenire, in modo diffuso, sulla rete idrica colabrodo e risolvere il grave problema della dispersione.
Anche i siti inquinati da bonificare avranno una loro quota di Fsc regionali pari a 23 milioni di euro. Sotto la voce infrastrutture inoltre troviamo le ferrovie: non la Pescara-Roma da rifinanziare, perché dovrebbe rientrare nei Fondi di sviluppo e coesione nazionali, ma il raddoppio della linea Saletti-Fossacesia, con una dotazione di 50 milioni di euro di cui 20 per i nuovi treni e 30 per l’elettrificazione della rete. E anche i porti avranno la loro porzione della torta che nel caso di Ortona prevede il rifinanziamento dei 50 milioni che erano stati tolti.
QUEI 55 RAGAZZI.
L’elenco si chiude con due opere molto mirate: 15 milioni di euro per il restyling dell’area di risulta di Pescara dove sorgerà la nuova sede della Regione, finanziata però con altri fondi.
Mentre all’Aquila, con circa 4 milioni di euro, verrà riqualificata l’area dove sorgeva la Casa dello studente spazzata via dal terremoto del 6 aprile del 2009. Diventerà un luogo della memoria dedicato non solo a quei ragazzi morti in via XX Settembre ma a tutti gli studenti rimasti vittime della scossa maledetta: 55 vite spezzate.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Così da Roma, mercoledì 7 febbraio, si muoverà la premier, Giorgia Meloni che, alle 15, sarà all’Aquila per firmare l’accordo tra Governo nazionale e regionale.
BOCCHE CUCITE.
Fratelli d’Italia punta molto su questo evento che indubbiamente rappresenta la madre di tutti gli spot per la campagna elettorale delle regionali del 10 marzo prossimo. Ma l’ordine categorico impartito agli uffici della Regione è di non far trapelare nulla, neppure una cifra, perché la sorpresa non deve essere rovinata. Non tutte le bocche però restano cucite.
In linea generale, nell’Accordo di Coesione 2021-2027 con il Governo, vengono identificati interventi strategici per il territorio. E l'obiettivo è garantire la complementarità e l'aggiunta di risorse provenienti da altri fondi, come i Fondi strutturali europei e i fondi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
La Regione ha quindi individuato specifici ambiti sui quali intervenire utilizzando le risorse assegnate e riguardanti il mondo della ricerca e dell’innovazione, la cultura, i trasporti, l’ambiente, la riqualificazione urbana, la capacità amministrativa, il lavoro e la formazione.
DI TUTTO DI PIÙ.
Le macro voci sono numerose: dissesto idrogeologico, difesa della costa, reti idriche, borghi, cofinanziamento programmi comunitari, strade provinciali, progetti dei capoluoghi di provincia, bandi opere pubbliche dei comuni, patrimonio storico artistico e religioso indicato dalle sovrintendenze e parchi, impiantistica sportiva, Fucino, scuole e porti regionali.
E dalle bocche non cucite trapelano anche molti particolari in più.
CHI LI AVRÀ.
Trecento milioni per le infrastrutture, cento per la difesa della costa. Sessanta milioni per le strade provinciali, con le assegnazioni delegate alle Province, e venti milioni per rilanciare il turismo montano attraverso la realizzazione di impianti di risalita.
STOP AI RACCOMANDATI.
Una fetta che va dai settantotto agli ottanta milioni si euro è invece destinata alle opere di urbanizzazione dei Comuni non capoluoghi, ma per evitare assegnazioni clientelari si procederà con bandi pubblici, assicurano dai piani alti della Regione.
A seguire c’è l’ampio capitolo riservato all’acqua, bene comune, che va dai 100 milioni per il Fucino ai 150 per intervenire, in modo diffuso, sulla rete idrica colabrodo e risolvere il grave problema della dispersione.
Anche i siti inquinati da bonificare avranno una loro quota di Fsc regionali pari a 23 milioni di euro. Sotto la voce infrastrutture inoltre troviamo le ferrovie: non la Pescara-Roma da rifinanziare, perché dovrebbe rientrare nei Fondi di sviluppo e coesione nazionali, ma il raddoppio della linea Saletti-Fossacesia, con una dotazione di 50 milioni di euro di cui 20 per i nuovi treni e 30 per l’elettrificazione della rete. E anche i porti avranno la loro porzione della torta che nel caso di Ortona prevede il rifinanziamento dei 50 milioni che erano stati tolti.
QUEI 55 RAGAZZI.
L’elenco si chiude con due opere molto mirate: 15 milioni di euro per il restyling dell’area di risulta di Pescara dove sorgerà la nuova sede della Regione, finanziata però con altri fondi.
Mentre all’Aquila, con circa 4 milioni di euro, verrà riqualificata l’area dove sorgeva la Casa dello studente spazzata via dal terremoto del 6 aprile del 2009. Diventerà un luogo della memoria dedicato non solo a quei ragazzi morti in via XX Settembre ma a tutti gli studenti rimasti vittime della scossa maledetta: 55 vite spezzate.
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