Acqua, i rubinetti chiusi fino alle 17
L’Aca sospende l’erogazione per collegare due acquedotti, disagi anche in provincia. Il sindaco Mascia: «Scelta folle»
PESCARA. Rubinetti chiusi, riduzione della pressione dell’acqua e disagi in tutta la provincia di Pescara oggi per l’intervento programmato dall’Aca, (l’azienda comprensoriale acquedottistica, che gestisce l’intera idrica partendo dalla captazione delle sorgenti alla distribuzione agli utenti, passando per l’adduzione), che permetterà il collegamento della nuova condotta di raddoppio dell’acquedotto Tirino situata nel comune di Bussi alla rete dell’acquedotto Giardino, in modo da potenziare il sistema idrico Tirino-Giardino.
Emergenza idrica. Per questo motivo saranno tanti i disagi per la popolazione, sia in città che negli altri comuni del Pescarese. Il rione di Fontanelle resterà senz’acqua fino alle 14 di oggi pomeriggio, mentre fino alle 17 ci sarà una riduzione di pressione. Nel resto della città la pressione dell’acqua verrà ridotta di circa 750 litri al secondo per la durata dei lavori che andranno avanti fino alle 17. Una carenza idrica si registrerà soprattutto nelle zone collinari. Rubinetti a secco anche a Montesilvano colli e in contrada Macchiano dove l’acqua mancherà fino a mezzogiorno, mentre in centro in via Vestina la pressione sarà ridotta fino alle 17. Chiusura totale dell’erogazione fino alle 14 anche a Francavilla al Mare e a San Giovanni Teatino. Stessa situazione anche in molti centri della provincia: fino alle 14 sarà sospesa l’erogazione dell’acqua ad Alanno Scalo, Castiglione a Casauria, Cepagatti, Manoppello Scalo, Rosciano, Scafa, Tocco da Casauria e Torre de’ Passeri. Da oggi inizia anche la fase più critica sul fronte acqua, che andrà avanti fino al 19 agosto, con la chiusura notturna dei serbatoi (dalle 22 alle 6) in moltissimi paesi della Val Pescara: Tocco da Casauria, Torre de’ Passeri, Alanno, Cepagatti, Rosciano, Scafa, Manoppello, Cugnoli, Civitaquana, Catignano, Nocciano, Pietranico, Pescosansonesco e Brittoli. E finora l’estate non è stata certa positiva con l’interruzione dell’erogazione dell’acqua diverse volte e in svariati punti di Pescara e della provincia. La situazione più grave solo due settimane fa con la rottura della conduttura di viale Pindaro che ha lasciato senz’acqua circa 40 mila famiglie per un’intera giornata.
Le cause. La causa principale di questo problema è la rete idrica colabrodo che dalla fonte all’utente perde il 54 per cento della sua portata. Una rete che andrebbe sostituita quasi integralmente essendo ormai fatiscente e obsoleta, a dimostrarlo ci sono le numerose rotture che obbligano a continue riparazioni. Non a caso gli aumenti richiesti dall’Aca dal 2003 a oggi (si è passati da 0, 15 centesimi a metro cubo a oltre un euro), erano giustificati dall’esigenza di intervenire con opere strutturali sull’intera rete. A tal proposito la direzione dell’Aca ha anche ricevuto diverse lettere di richiamo da parte del commissario straordinario dell’Ato (l’ente d’ambito che supervisiona e controlla l’attività dell’Aca) Pierluigi Caputi, con le quali si chiede conto delle azioni messe in campo con l’invito a trovare soluzioni «perché così non si può andare avanti». Inoltre Caputi ritiene «non è possibile né ammissibile ipotizzare che tali fasi di crisi possano essere superate solo con l’incremento delle portate e l’utilizzo di nuove captazioni».
La presa di posizione. Molto dura è la posizione del sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia che critica apertamente la gestione dell’Aca e prende le distanze dalla stessa: «Ritengo assurdo fare il raddoppio dell’acquedotto in piena estate pensando che tale intervento comporta la chiusura dell’acqua in ben 14 comuni di tutto il comprensorio. Che si doveva potenziare il sistema idrico Giardino-Tirino lo si sapeva da mesi, che lo si faccia ad agosto, in piena stagione turistica, in una città di mare, è una scelta folle e ingiustificabile, di cui come sindaco chiederò conto all’azienda che non può più permettersi una gestione approssimativa della rete idrica. Evidentemente c’è qualcosa che non funziona nel sistema Aca ed è ora che si faccia chiarezza».
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