Acqua, scontro Aca-Asl: "Ma non ci sono rischi"

7 Ottobre 2017

L'azienda acquedottistica: è tutto a posto. L'ospedale: "No, ci sono coliformi". E il Comune dispone nuovi esami e revoca il divieto di bere in due scuole

PESCARA. Tecnicismi sfoggiati con disinvoltura, risultati delle analisi contraddittori, metodi di prelievo non del tutto condivisi e, ciliegina sulla torta, un rimpallo di responsabilità tra i due enti preposti al controllo della qualità dell’acqua pubblica cittadina. La riunione di ieri pomeriggio della commissione consiliare Ambiente si è risolta con uno scambio di accuse tra la Asl e l’Aca, l’azienda che gestisce il servizio idrico, senza chiarire fino in fondo i motivi che hanno portato a riscontrare una serie di anomalie nei valori dell’acqua che sgorga dai rubinetti di case, scuole e fontane pubbliche. Il risultato finale è che l’assessore alle Politiche ambientali Simona Di Carlo, la stessa che aveva chiesto gli esami aggiuntivi alla Asl e i controlli a campione in tutte le scuole della città, ha annunciato la volontà di chiamare in causa due enti terzi per far eseguire nuovi prelievi: la Asl di Teramo e l’ente che gestisce il servizio idrico a Chieti. L’obiettivo è cercare di smorzare l’allarme sociale che si è scatenato in seguito alla chiusura di quattro fontane pubbliche e alle tre ordinanze di divieto, firmate “in via cautelare” a distanza di quattro giorni dal sindaco Marco Alessandrini, prima a causa «dell’eccessiva torbidità» rilevata nell’acqua di una ventina di utenze domestiche e di una scuola in piazza Grue e poi, a cascata, con la «non conformità» venuta fuori in quattro scuole tra i Colli (scuola secondaria di primo grado “Virgilio” in via Di Sotto e scuola primaria “Bosco” in via del Santuario) e Porta Nuova (scuola primaria “Ilaria Alpi” e scuola secondaria di primo grado “Vittoria Colonna” in via Cerulli). È sul metodo adoperato per le analisi, sulla strumentazione utilizzata e sugli stessi risultati emersi che Asl e Aca si sono trovate su posizioni divergenti, fino ad arrivare allo scontro diretto. È successo davanti agli occhi esterrefatti di consiglieri di maggioranza e opposizione e rappresentanti di alcune associazioni ambientaliste che hanno partecipato alla riunione della commissione Ambiente. Da un lato, si è schierata l’Aca, con l’amministratore Luca Toro, il dirigente tecnico Lorenzo Livello e il responsabile tecnico Lucia Bergia, che ha rimproverato la Asl per aver utilizzato «strumenti non idonei» per le analisi delle fontane pubbliche e delle scuole. «Avete fatto i prelievi con un raccordo di ferro non sterilizzato né certificato, andando a inficiare così i riscontri analitici», ha esordito Livello. In base ai dati degli esami dell’Aca, pubblicati online, non risultano valori anomali nelle scuole Bosco, Virgilio e nei due plessi in via Cerulli, ma soltanto un problema di torbidità dell’acqua nella scuola dell’infanzia di piazza Grue (che attualmente ospita anche gli studenti del De Vinci), che al momento appare rientrato. Una situazione diversa rispetto a quella fotografata dai test della Asl che, invece, mostrano la presenza di una carica minima batteriologica: 3 coliformi e 2 escherichia coli per le due scuole dei Colli e 1 coliforme e 1 escherichia coli per i plessi di Porta Nuova. «Si tratta comunque di valori estremamente contenuti e assolutamente non pericolosi per la salute pubblica», si sono affrettati a ribadire i responsabili del Sian (Servizio igiene degli alimenti e nutrizione) della Asl di Pescara Giorgio Robuffo e Concetta Chiola, «al punto che una vecchia legge in vigore fino al 2011 prevedeva una soglia di tolleranza più alta, fino a 5, prima di far scattare il divieto di bere l’acqua». L’instabilità dei dati è dimostrata dalle due ordinanze di revoca del divieto di utilizzo dell’acqua a usi potabili, emanate ieri pomeriggio dal sindaco Alessandrini, ma valide soltanto per le scuole di piazza Grue e per l’istituto Bosco in via del Santuario. È rimandato invece ad oggi il riscontro nelle scuole Virgilio, in via Di Sotto, e nei due plessi in via Cerullo, per i quali l’allarme per i coliformi è rientrato, mentre si attendono i risultati relativi al parametro di escherichia coli. «Continueremo a tenere alta l’attenzione sulla qualità dell’acqua», ha rimarcato l’assessore Di Carlo, «perché il Comune è il riferimento cardine della città in questa vicenda. Comprendo che questa materia sia dinamica, tuttavia gli enti preposti, piuttosto che rimbalzarsi reciproche contestazioni sulla procedibilità dei campionamenti, devono trovare una sinergia di lavoro più compiuta e a vantaggio dei cittadini che aspettano informazioni chiare e sicure». Nei prossimi giorni la Asl continuerà il monitoraggio sulle scuole. Alle otto già controllate (oltre alla Virgilio, Bosco, piazza Grue e via Cerulli, sono risultati in regola i plessi in via Italica, via Angiolieri, via Milano e via Rubicone) si aggiungeranno mercoledì i test in via Cavour e via Milite Ignoto. ©RIPRODUZIONE RISERVATA