Affissioni, il Comune perde 180mila euro
Il vice sindaco Ruggero: «I contratti sono scaduti e non sono mai stati rinnovati e c’è anche chi utilizza gli spazi pubblici senza avere mai pagato i tributi»
MONTESILVANO. Ammonterebbe a ben 180 mila euro il debito vantato dall'amministrazione comunale nei confronti di una serie di agenzie di pubblicità che operano sul territorio comunale. A sostenerlo è il vice sindaco con delega al commercio Lino Ruggero, secondo il quale i contratti con diverse aziende che si occupano degli impianti pubblicitari della città sarebbero scaduti e, dunque, attualmente non porterebbero alcuna entrata nelle casse comunali. Eppure questa circostanza sarebbe del tutto ignorata, volutamente e con astuzia, dalla agenzie di pubblicità che continuerebbero (sempre secondo il vicesindaco) ad affittare tranquillamente gli spazi comunali. La vicenda sarà comunque approfondita per capire se davvero il Comune abbia un credito da vantare o se le valutazione dell'attuale amministrazione siano, per qualche ragione, inesatte. «Intanto il lasso di tempo dell'appalto di tali impianti è scaduto e non è stato rinnovato alcun contratto», spiega Ruggero, «ma nonostante ciò le aziende continuano ad affittare i nostri spazi. E poi abbiamo delle ragioni per credere che alcune di queste non abbiano mai pagato quanto dovuto al Comune, sin dalla stipula del contratto, avvenuta diversi anni fa».
Al vaglio dell'amministrazione, in questi giorni, anche la parte di regolamento relativo alle insegne pubblicitarie che va a regolamentare, in base a criteri distinti a seconda della zona, la possibilità di installare insegne pubblicitarie, luminose e non. «E’ stata data una tipologia di valore architettonico storico da parte di alcuni tecnici a seconda delle zone», prosegue il vicesindaco, «ad esempio sono diverse le possibilità per chi ha un'attività in centro piuttosto che nelle aree periferiche o sul lungomare».
Lo scopo della modifica del regolamento è quello di non penalizzare, in un periodo di crisi, chiunque decida di aprire un'attività e renderla ben visibile dall'esterno. «Abbiamo notato che in diversi casi si va a limitare la possibilità di pubblicità ad alcune categorie di commercianti o ristoratori», continua Ruggero, «che vogliono aprire un'attività in specifiche aree della nostra città. E questo non ci sembra giusto perché dobbiamo incentivare, e non penalizzare, chi nonostante la crisi decida di investire sul nostro territorio, chiedendoci la giusta visibilità». L'idea, dunque, è quella di allargare il più possibile le maglie adeguando il regolamento al periodo attuale.
Antonella Luccitti
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