Affitti negozi, l’Uppi pronta al dialogo

L’associazione che raccoglie 850 piccoli proprietari: «I canoni si possono ridurre, ma il Comune deve darci garanzie»

PESCARA. «È da un paio di anni che invitiamo i nostri iscritti a ribassare i canoni dei negozi e a non fare gli sfratti. Soprattutto per i rapporti di lunga durata, conviene mantenerli, perché il rischio, come sta succedendo, è che poi quegli stessi locali rimangono vuoti». L’avvocato Lorenzo Cirillo è il presidente provinciale dell’Uppi, l’unione dei piccoli proprietari immobiliari che a Pescara conta 850 iscritti. Cirillo interviene dopo l’appello dei commercianti che sul Centro hanno lanciato il loro grido di dolore: se non si applicano riduzioni sugli affitti dei locali, il commercio pescarese è destinato a chiudere.

Interviene il giorno dopo, Cirilllo, perché gli stessi commercianti hanno tirato in ballo l’Uppi, e soprattutto la necessità di un incontro urgente che coinvolga anche il Comune. Perché se da una parte ci sono gli affitti che tagliano definitivamente le gambe ai piccoli imprenditori già falcidiati da pressione fiscale, costi bancari e una crisi che ha ridotto del 40 per cento gli incassi, dall’altra ci sono le tasse che non danno scampo ai proprietari dei locali. A cominciare da Imu e Irpef.

Lo sa bene, ovviamente, Cirillo: «Bisogna sedersi a un tavolo con gli interlocutori idonei, perché i negozi, con questa crisi, chiudono a prescindere. Ci sono problemi di ordine burocratico: le istituzioni dovrebbero venire incontro ai proprietari con forme di garanzia che tutelino di tutti». Parla con cognizione di causa Cirillo che già qualche mese fa aveva affrontato l’argomento che adesso, con la crisi galoppante, è diventato imprescindibile. «Io qualche idea ce l’ho, penso a nuovi parametri per la valutazione degli immobili, ma in ogni caso è fondamentale che il Comune riveda l’Imu che per i proprietari dei negozi prevede l’aliquota più alta, è stata una vera mazzata. Sappiamo che per ora il Comune non può tornare indietro, ma già sapere in prospettiva che per l’anno prossimo qualcosa può cambiare potrebbe essere un incentivo a rivedere qualcosa. Ad esempio, si potrebbero fare degli accordi tra proprietari e inquilini apportando delle variazioni al canone anche per un periodo limitato, in attesa che qualcosa cambi». È su questi argomenti che tra giovedì e venerdì si incontreranno il presidente dell’Uppi e il direttore di Confesercenti Gianni Taucci. «È solo un primo incontro». spiega Taucci, «che poi vorremmo allargare alla Camera di commercio e al Comune per trovare una giusta soluzione per tutti. È un discorso avviato già un anno fa», spiega Taucci, «ma con la differenza che adesso c’è maggiore disponibilità da parte dei proprietari che fino a un anno fa non avevano paura a rinunciare a un affitto perché tanto lo rimpiazzavano subito».

«Il proprietario adesso è disponibile ad affittare a prezzi più bassi, abbiamo avuto casi in cui siamo riusciti anche a far ridurre», conferma Cirillo, «perché spesso parliamo di entrate con cui si integra un pensione e rinunciarci è pesante. Ma bisogna distinguere nettamente tra le zone. A corso Umberto, piazza Salotto o in via Roma il discorso è differente. Perché lì addirittura ci sono le aste per accaparrasi anche un piccolo locale in affitto. E se per un po’ restano vuoti non fa paura, perché tanto arriva qualcuno da fuori che dà quello che si chiede».

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