Alberi tagliati, indagati sei ambientalisti

Avevano cercato di bloccare l’abbattimento dei pioppi malati, adesso sono accusati di interruzione di pubblico servizio

PESCARA. Avevano tentato di bloccare l’impresa addetta all’abbattimento degli alberi indicati come pericolosi. Ora sei ambientalisti sono indagati con l’accusa di interruzione di pubblico servizio. È giunto a questa conclusione il pm Salvatore Campochiaro che ha avviato un’indagine, già peraltro conclusa, su una denuncia presentata dal Comune di Pescara nell’estate dell’anno scorso, quando associazioni ambientaliste e cittadini scesero in piazza per contestare e bloccare i lavori di abbattimento di 121 alberi, considerati dall’agronomo, incaricato dall’amministrazione comunale, a rischio crollo.

Campochiaro è lo stesso magistrato che, il 21 marzo scorso, ha inviato due avvisi di garanzia al dirigente del Comune Giuliano Rossi e al tecnico Mario Caudullo con l’accusa di abuso e danneggiamento di alberi monumentali, perché avrebbero deciso di procedere con urgenza, nell’aprile 2016, al taglio di alcuni pini malati in viale Regina Margherita. Ma questa è un’altra inchiesta.

Quella che vede coinvolti sei ambientalisti riguarda esclusivamente ciò che è accaduto dopo l’estate del 2016 in via Rigopiano e via Passolanciano. I sei indagati sono tre attivisti: Loredana Di Paola, esponente del Forum dei movimenti per l’acqua; Caterina Artese, dottoressa forestale; Massimo Melizzi, responsabile dell’associazione Pescara punto zero. E tre cittadini: Raffaello Caiano, Simona Pieramico e Junio Valerio Araneo. Tutti sono accusati di aver impedito e turbato, in concorso, lo svolgimento dei lavori pubblici di abbattimento di alcune piante, affidati dal Comune alla ditta Vivai Barretta srl. Le ipotesi di reato sono, dunque, concorso e interruzione di servizio di pubblica necessità, per cui il Codice penale prevede la reclusione da uno a cinque anni.

L’indagine fa riferimento a ciò che è accaduto nel settembre dell’anno scorso, quando ambientalisti e alcuni cittadini si mobilitarono per difendere gli alberi di via Rigopiano e via Passolanciano, rione Ina casa, posizionandosi nell’area sottostante la chioma delle piante da abbattere ed impedendo per diverse ore agli operai di procedere ai lavori, nonostante l’intervento dei tecnici del Comune e di alcune pattuglie della polizia municipale.

In quell’occasione, gli agenti procedettero all’identificazione e alla schedatura dei manifestanti. Dopodiché, sarebbe partita la denuncia.

Gli alberi, in tutto quattro pioppi e un pino, vennero tagliati lo stesso. E alcuni residenti, favorevoli all’iniziativa del Comune, si schierarono contro gli ambientalisti contrari all’intervento del Comune.

Nei giorni scorsi, agli indagati è stato recapitato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari con la decisione del magistrato di non dover formulare la richiesta di archiviazione. Sono stati incaricati come difensori gli avvocati Salvatore Acerbo e Gianni Piscione.

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