RIMPASTO IN GIUNTA

Alessandrini nomina Teodoro e Di Carlo 

Ieri sera a Pescara l’incontro con la lista civica dell’ex vice sindaco. Oggi la firma dei decreti, ma è scontro con il gruppo di Di Matteo

PESCARA. In giunta entreranno Gianni Teodoro e la consigliera del Pd Simona Di Carlo. Prenderanno il posto degli assessori al bilancio Giuliano Diodati e all’anagrafe Laura Di Pietro. Oggi, il sindaco dovrebbe firmare i decreti di nomina.
Il condizionale resta d’obbligo, perché il fronte politico è in continua evoluzione. O meglio, in continuo stravolgimento, visto che nel Pd è scoppiata una guerra fratricida dopo la decisione di estromettere il dimatteiano Diodati.
Ma tutto sembra ormai deciso e l’ipotesi, balenata sabato scorso, di far entrare in giunta la deputata Vittoria D’Incecco, anche lei del gruppo dell’assessore regionale Donato Di Matteo, nonché cognata di Giuliano Diodati, per compensare l’uscita dell’assessore al bilancio, sembra per ora tramontata. La D’Incecco avrebbe dovuto prendere il posto dell’assessore Loredana Scotolati, ma avrebbe rifiutato. Anche se il sindaco non chiude la porta e spera ancora in un ripensamento dei dimatteiani. Intanto, ieri si è arrivati ad una svolta. Marco Alessandrini ha convocato nel suo ufficio in serata i componenti della Lista Teodoro-Scegli Pescara, il capogruppo Piernicola Teodoro, fratello di Gianni e il consigliere Massimiliano Pignoli, per comunicargli ufficialmente la decisione di nominare Gianni Teodoro assessore. Alla riunione hanno partecipato, oltre ai componenti della lista civica, anche il segretario cittadino del Pd Moreno Di Pietrantonio, il capogruppo Marco Presutti e il vice direttore generale del Comune Guido Dezio.
Il colloquio tra il sindaco, Teodoro e Pignoli non è stato breve e non sono mancate le lamentele del primo cittadino per l’atteggiamento ostruzionistico assunto dalla lista civica in consiglio comunale. Poi, l’annuncio della nomina in giunta. Gianni Teodoro, però, entrerà per il momento senza deleghe. Deleghe che la lista civica intende discutere con il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, anche lui Pd, al suo ritorno dalle vacanze estive. Teodoro pretende deleghe pesanti e non è escluso che, se non dovesse essere accontentato, possa rinunciare all’incarico.
Insomma, almeno per ora l’accordo con i Teodoro sembra raggiunto. Invece, è rottura totale con la componente dimatteiana del Pd. Uno scontro che trae origine, secondo alcuni, nella guerra tra D’Alfonso e il suo assessore Di Matteo. Tra l’altro, c’è chi sostiene che Di Matteo stia in procinto di lasciare il Pd. E non sarebbe un caso che l’assessore regionale sia stato visto in prima fila durante la recente convention di Roberto Speranza leader di Articolo 1 Mdp. Questo episodio, secondo alcuni, avrebbe accelerato una resa dei conti tra dalfonsiani e dimatteiani all’interno del Partito democratico.
Adesso, dunque, si attende la reazione del gruppo di Di Matteo che potrebbe avere ripercussioni anche su altri enti locali. A cominciare dalla Provincia, dove ci sarebbero due consiglieri, Palozzo e Catani, molto vicini all’assessore regionale.
Intanto, non mancano le critiche dell’opposizione. I consiglieri della lista Pescara in Testa Guerino Testa, Massimo Pastore e Alfredo Cremonese sostengono che l’ingresso dell’ennesimo assessore in giunta cambierà in peggio l’attività amministrativa. Per questo chiedono le dimissioni immediate del sindaco.
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