Allarme lupi nelle campagne di Penne
PENNE. Nuovo attacco di un branco di lupi a ridosso del centro abitato, a Penne. Dopo quelli avvenuti nei mesi scorsi prima in contrada Casale, poi a Santa Vittoria e poi nelle vicinanze di Passo...
PENNE. Nuovo attacco di un branco di lupi a ridosso del centro abitato, a Penne. Dopo quelli avvenuti nei mesi scorsi prima in contrada Casale, poi a Santa Vittoria e poi nelle vicinanze di Passo Cordone, nella notte tra sabato e domenica un branco di lupi ha attaccato un’abitazione in contrada Colle Formica, nelle campagne che conducono alle cascatelle della Diga di Penne. Sono stati assaliti gli animali della fattoria di Antonio Di Giansante e ad avere la peggio è stato un cavallo.
«Un branco di lupi ha squarciato la pelle del mio cavallo. Fortunatamente, essendo libero, è riuscito a scappare dal branco e a salvarsi», racconta Di Giansante che ha denunciato l’accaduto a Comune, Provincia e carabinieri. «Negli ultimi tempi ho inviato più di una segnalazione a tutti gli enti preposti, ma non ho ricevuto nessun riscontro risolutivo. Ho cinque ettari di terreno, ma non sono padrone di nulla: tra cinghiali e lupi è diventato tutto impossibile. Ogni notte temo che ci sia una razzìa delle mie oche, anatre, cani e gatti. Quando vado a lavorare sui campi, poi, rischio la vita. I terreni sono stati sconquassati dai cinghiali», denuncia ancora Di Giansante.
Della situazione si è interessato anche il consigliere comunale con delega all’Agricoltura, Federico Domenicone. «Oltre al proliferare dei cinghiali», sottolinea Domenicone, «credo che i sei lupi protetti presenti nella riserva attirino gli altri. Ormai ci sono moltissimi esemplari ibridi, incrociati coi cani, e questi sono più abituati all’uomo e di conseguenza si avvicinano molto di più ad abitazioni e aziende agricole. Il numero di lupi è cresciuto in modo incontrollato e non c’è monitoraggio. Ormai fanno attacchi anche in pieno giorno. Persiste poi il problema cinghiali: in un mese e mezzo le squadre di cacciatori ne hanno presi già il doppio dell’intera stagione di caccia dello scorso anno. A ridosso della riserva, ma anche nell’area interna, va stabilito un piano di riduzione del numero dei cinghiali. E anche per i lupi credo si debbano fare dei monitoraggi per capire quanti ce ne sono. Forse si tratta di un numero tanto elevato ed è per questo che si avvicinano sempre più alle abitazioni. Propongo un tavolo di lavoro», conclude Domenicone, «con le istituzioni competenti affinché possa trovarsi una soluzione che tuteli nel miglior modo possibile l’incolumità dei cittadini e le attività delle aziende agricole».
«Un branco di lupi ha squarciato la pelle del mio cavallo. Fortunatamente, essendo libero, è riuscito a scappare dal branco e a salvarsi», racconta Di Giansante che ha denunciato l’accaduto a Comune, Provincia e carabinieri. «Negli ultimi tempi ho inviato più di una segnalazione a tutti gli enti preposti, ma non ho ricevuto nessun riscontro risolutivo. Ho cinque ettari di terreno, ma non sono padrone di nulla: tra cinghiali e lupi è diventato tutto impossibile. Ogni notte temo che ci sia una razzìa delle mie oche, anatre, cani e gatti. Quando vado a lavorare sui campi, poi, rischio la vita. I terreni sono stati sconquassati dai cinghiali», denuncia ancora Di Giansante.
Della situazione si è interessato anche il consigliere comunale con delega all’Agricoltura, Federico Domenicone. «Oltre al proliferare dei cinghiali», sottolinea Domenicone, «credo che i sei lupi protetti presenti nella riserva attirino gli altri. Ormai ci sono moltissimi esemplari ibridi, incrociati coi cani, e questi sono più abituati all’uomo e di conseguenza si avvicinano molto di più ad abitazioni e aziende agricole. Il numero di lupi è cresciuto in modo incontrollato e non c’è monitoraggio. Ormai fanno attacchi anche in pieno giorno. Persiste poi il problema cinghiali: in un mese e mezzo le squadre di cacciatori ne hanno presi già il doppio dell’intera stagione di caccia dello scorso anno. A ridosso della riserva, ma anche nell’area interna, va stabilito un piano di riduzione del numero dei cinghiali. E anche per i lupi credo si debbano fare dei monitoraggi per capire quanti ce ne sono. Forse si tratta di un numero tanto elevato ed è per questo che si avvicinano sempre più alle abitazioni. Propongo un tavolo di lavoro», conclude Domenicone, «con le istituzioni competenti affinché possa trovarsi una soluzione che tuteli nel miglior modo possibile l’incolumità dei cittadini e le attività delle aziende agricole».