Barriere anti terrorismo in città e l’ambulanza si ferma sul corso
Blocchi in cemento agli ingressi di Pescara vecchia per evitare il transito di mezzi ad alta velocità. I cittadini: «Ferito soccorso a piedi». Ma il Comune risponde: «È stata una loro scelta»
PESCARA. Compaiono le barriere antiterrorismo nei luoghi più sensibili della città: una stretta da parte del Ministero dopo i recenti attentati, ultimo quello di Capodanno di New Orleans e il 20 dicembre a Magdeburgo. Anche in città sono comparsi i blocchi di cemento su disposizione del ministero dell’Interno al fine di salvaguardare l’incolumità durante eventi e manifestazioni pubbliche e nei luoghi più sensibili della città. Già da diversi giorni i blocchi sono stati posizionati all’ingresso di corso Manthonè, la via della movida pescarese, corso Umberto e piazza Sacro Cuore. Anche in piazza Salotto il Comune ha installato delle protezioni di cemento. E davanti ai blocchi in cemento del corso ieri si è fermata un’ambulanza della Misericordia.
«Le barriere», fanno sapere dal Comune, «sono state collocate a seguito della circolare del Ministero, come misura di protezione e prevenzione in seguito ai recenti attentati terroristici. Tali protezioni sono state collocate per evitare l'accesso di mezzi in velocità, ma altresì per consentire il transito regolare dei mezzi di soccorso (ambulanze, ma anche mezzi dei vigili del fuoco), su precise indicazioni e specifiche tecniche. Le aree interessate a queste misure sono quelle ritenute sensibili e le zone riservate ai pedoni come è già avvenuto in altri momenti storici particolarmente delicati».
Non è infatti la prima volta che compaiono i blocchi di cemento: per un periodo furono installati anche lungo la riviera nel 2017, a seguito dell'attentato terroristico di Barcellona quando il 17 agosto un uomo su un furgoncino entrò sulla Rambla a tutta velocità investendo i pedoni.
Ieri mattina un’ambulanza della Misericordia è rimasta ferma davanti alle barriere di cemento in corso Manthonè. Stando al racconto di una residente, si sono creati dei problemi: «Alle 8,15 la Misericordia di Pescara è arrivata d'urgenza a sirene spiegate per una richiesta di soccorso nel centro storico», racconta Daniela Di Cosmo. «Non è riuscita a entrare in corso Manthonè per raggiungere il malcapitato a causa delle barriere di cemento che l'amministrazione comunale ha installato nei pressi di tutti gli ingressi; in corso Manthonè e via delle Caserme, piazza Unione, piazza Garibaldi e Largo dei Frentani. I soccorritori sono stati costretti a correre lungo corso Manthonè per raggiungere il malcapitato. Uno scandalo, oltre che una violazione dei primari diritti umani e civili di assistenza e soccorso della popolazione».
«Se un’ambulanza si è fermata prima delle barriere e l’intervento di soccorso è stato effettuato a piedi», chiarisce il Comune, «è avvenuto per una scelta ponderata dell’equipaggio in servizio che si è trovato a operare in una situazione particolare, e senza dubbio ha agito in maniera scrupolosa per tutelare al meglio la persona da soccorrere». Dopo la polemica, nel pomeriggio «un trattorino è intervenuto lungo il corso per distanziare le due barriere», puntualizza la residente.
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