Animali maltrattati, circo Victor condannato
Francavilla, sentenza del tribunale: multa e confisca di rettili e rapaci dopo le denunce di Lav e Wwf
FRANCAVILLA. In quelle condizioni quegli animali non potevano proprio stare, nemmeno se il loro spettacolo faceva divertire centinaia di bambini. Il tribunale di Chieti, nella sezione distaccata di Ortona, ha condannato il circo Victor a 5.000 euro di ammenda e alla confisca di tutti gli animali. Il provvedimento è del dottor Andrea Di Berardino.
Il circo si era attendato a Francavilla nel 2011, nella zona adiacente la piscina comunale e la caserma dei carabinieri, e proprio in quella occasione partì la prima denuncia sulle condizioni nelle quali gli animali erano mantenuti. Lo conferma il legale della Lav Michele Pezone, che ha seguito la vicenda per la Lega anti-vivisezione e per il Wwf. In particolare pitoni, un'anaconda, un leone marino, quattro alligatori, degli istrici africani, alcuni esemplari di rapaci e altri volatili erano tenuti in gabbie o in altre strutture di contenimento ritenute inadeguate e incompatibili rispetto alle caratteristiche etologiche delle singole specie e tali da produrre alle bestie gravi sofferenze.
A settembre 2014, ricorda la Lav, il tribunale di Tivoli aveva condannato il titolare al pagamento di un'ammenda di 2.000 euro per lo stesso reato. Nel gennaio 2012, gli animali furono sequestrati dagli agenti del Nirda del Corpo forestale dello Stato, su disposizione della procura di Rieti, dato che nel frattempo il circo si era trasferito da Francavilla nel Lazio, e il sequestro fu convalidato dalla Corte di Cassazione che rigettò l'istanza di dissequestro degli animali presentata dal titolare del circo-mostra faunistica «Victor, lo spettacolo delle meraviglie». Secondo la Lega anti-vivisezione, «questa seconda condanna è un ulteriore riconoscimento delle argomentazioni presentate dalla Lav a supporto della denuncia, avvalorate da pareri di medici veterinari. Una conferma della validità delle tesi dell'associazione, nonostante il contrasto con i continui pareri positivi sulle condizioni degli animali, di servizi veterinari pubblici di mezza Italia che ne autorizzavano via via gli attendamenti, nonché della difesa da parte di veterinari Sivae e Anmvi».
«Una condanna», conclude la Lav ringraziando Pezone per l'assistenza legale, «che deve essere di monito per chi crede di poter liberamente e crudelmente lucrare su esseri viventi. L'immunità di cui hanno goduto finora sta finalmente assottigliandosi». Dal momento del sequestro in poi, gli animali sono stati trasferiti in strutture più idonee alle loro esigenze. Adesso, hanno stalli adeguati e personale attento alla loro salute grazie alle sistemazioni disposte con la collaborazione delle associazioni ambientaliste e dei medici veterinari.
Paola Toro
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