Arrestato l'assassino di Orlando, l'avvocato: "Ha saputo in caserma di averlo ucciso"

6 Maggio 2015

Si è conclusa la fuga di Giovanni Raffaele Grieco, autore dell'omicidio di via Buozzi. Quasi otto ore in giro con l'auto (che ancora non si trova), poi la sosta alla pinetina. Il suo difensore Paolo Marino: "Ora è in uno stato confusionale"

PESCARA. ARRESTATO DAI CARABINIERI DI PINETO L'ASSASSINO DI GIANNI ORLANDO, IL PASTICCIERE ACCOLTELLATO STAMATTINA DAVANTI AL SUO LABORATORIO DI VIA BUOZZI. L'UOMO E' STATO SORPRESO DAI CARABINIERI SU UNA PANCHINA DELLA PINETINA DI PINETO. ALLA RICHIESTA DEI DOCUMENTI, IL GIOVANE HA CONSEGNATO LA SUA PATENTE E I MILITARI LO HANNO RICONOSCIUTO. ALLA RICHIESTA DI SEGUIRLI IN CASERMA GRIECO NON HA OPPOSTO RESISTENZA.

Otto ore prima la tragedia. Sono le 7,50 quando il titolare del bar pasticceria Orlando di via Puccini a Pescara, Giandomenico Orlando detto Gianni, 67 anni, fondatore della pasticceria insieme alla famiglia, viene ucciso a coltellate. Il fatto è avvenuto questa mattina verso le 7,50. L'assassino, identificato in Giovanni  Raffaele Grieco, 41 anni di Pescara, domiciliato nella palazzina di via Puccini 14, e da tempo si lamentava per il rumore proveniente dal laboratorio, o comunque non perdeva occasione per lamentarsi contro il pasticciere. Sembra che più volte Orlando l'avesse denunciato per questo "stalkeraggio" nei suoi confronti.

[[(standard.Article) Ecco la foto dell'assassino, l'appello della polizia

L'uomo si sarebbe avventato contro Gianni Orlando mentre questi stava andando a buttare la spazzatura, sferrandogli almeno due coltellate, una delle quali avrebbe colpito la giugulare dell'uomo. Quando l'ambulanza è arrivata l'uomo era rientrato nel laboratorio e aveva perso molto sangue: i medici hanno provato a rianimarlo sul posto per poi portarlo al pronto soccorso, ma Orlando è morto in ospedale. Gli uomini della squadra mobile coordinati dal dirigente Pierfrancesco Muriana stanno rintracciando l'assassino, mentre la polizia scientifica è rimasta diverse ore in via Bruno Buozzi per rilevare ogni piccola traccia che possa ricostruire in ogni dettaglio quello che è accaduto.

La testimonianza del bidello. «Alle 7.50 ho sentito urlare "mio padre sta morendo". L'ho visto a terra, perdeva tantissimo sangue. Il figlio gli reggeva la testa. Non ho visto in faccia l'uomo che fuggiva, ma ho visto che è scappato su una macchina. Andava a tutta velocità, correva come un matto». Così il primo testimone arrivato sul luogo in cui è stato ucciso Giandomenico Orlando, pasticciere 67enne accoltellato davanti al suo laboratorio. L'uomo, un bidello della scuola di Borgomarino che si trova davanti alla pasticceria, richiamato dalle urla, ha subito raggiunto il 67enne per provare a dare una mano. Mentre racconta ai cronisti quello che ha visto, ha ancora addosso i jeans che si sono strappati quando, in tutta fretta, ha scavalcato il cancello dell'istituto.

Aggiornamento ore 11. In base alla ricostruzione del legale della famiglia Orlando, Giuseppe Di Girolamo, i problemi tra l’accoltellatore, un buttafuori noto alle forze dell’ordine, e gli Orlando, andavano avanti da quattro o cinque anni e il motivo scatenante sarebbe da ricercare nei presunti rumori creati dalla pasticceria, che infastidivano la madre dell’accoltellatore, che vive sopra all’attività. Da parte degli Orlando, che comunque hanno effettuato dei lavori per evitare polemiche e problemi, ci sono state due richieste di ammonimento e una è stata accolta alla fine dello scorso anno ma non sarebbe stata sufficiente a tenere lontano l’uomo dalla pasticceria di via Puccini, all’angolo con via Buozzi. Dopo numerose liti che si sono succedute nel tempo, anche con il figlio di Giandomenico, Alessio, che sarebbe stato aggredito dal buttafuori, questa mattina lo stalker si sarebbe presentato in pasticceria. A quanto pare cercava Alessio, e Giandomenico è intervenuto. È stato aggredito e colpito, pare tre volte, stando a quanto riferiscono i parenti, che si sono ritrovati nella pasticceria. Sul posto è a lavoro la polizia scientifica e all’esterno del laboratorio ci sono ancora le tracce di sangue. L’accoltellatore è ancora ricercato.

Aggiornamento ore 12. La caccia all'omicida procede con decine di agenti e volanti su tutto il territorio pescarese: secondo gli investigatori l'uomo non dovrebbe essere molto lontano. Intanto si va delineando il quadro degli eventi e dell'aggressore. Grieco sarebbe un amante delle armi, un assiduo frequentatore di palestre, e avrebbe collezionato più denunce per lesioni. In passato ha svolto anche l'attività di buttafuori nei locali notturni della città.

Aggiornamento ore 13.  Il pubblico ministero della Procura di Pescara, Rosangela Di Stefano, ha aperto un fascicolo sull'omicidio di Giandomenico Orlando, detto Gianni, 67 anni, titolare dell'omonima pasticceria di via Puccini a Pescara. I primi rilievi confermerebbero che l'uomo è stato ucciso con un'arma da taglio e l'autopsia, che verrà effettuata domani pomeriggio alle 15, nell'ospedale di Pescara, dal medico legale Cristian D'Ovidio, servirà a fornire ulteriori chiarimenti in merito alla dinamica del delitto e a verificare se sussistono eventuali aggravanti. Gli inquirenti non sembrano nutrire dubbi sull'identità dell'assassino, Giovanni Raffaele Grieco, che in queste ore è attivamente ricercato dalle forze dell'ordine.

Aggiornamento ore 13,30. Nell'abitazione del 41enne, Giovanni Grieco, chiamato da molti Raffaele, ricercato per l'omicidio del pasticciere a Pescara, gli uomini delle squadre Mobile e Volante hanno sequestrato quattro pugnali, uno sfollagente, una catena e un nunchaku. L'arma del delitto, verosimilmente un coltello, non è stata trovata. Per la Polizia l'uomo è armato, pericoloso e violento. La questura sta diffondendo la foto e le caratteristiche fisiche. Secondo la ricostruzione il 41enne è arrivato sul luogo dell'agguato, ha parcheggiato l'auto in diagonale e ha accoltellato il 67enne che andava a buttare la spazzatura, pare dopo una brevissima discussione. Nel laboratorio c'erano sicuramente il figlio, la compagna e un operaio, tutti già ascoltati dalla polizia.

Aggiornamento ore 16.30. Grieco era allungato su una panchina sotto la pinetina di Pineto (Teramo) quando è stato arrestato dai carabinieri di Pineto. La pattuglia ha notato il giovane e lo avrebbe riconosciuto subito. Alla richiesta dei documenti, Grieco ha consegnato la patente senza dire nulla. I militari lo hanno quindi identificato e fermato. Portato nella camera di sicurezza della caserma dei carabinieri, sembrerebbe che per ora si sia rifiutato di parlare. A Pineto sono arrivati da poco anche il questore di Pescara, Paolo Passamonti.

Aggiornamento ore 18.30. L'avvocato Paolo Marino, difensore di Raffaele Grieco, è uscito da poco dalla caserma dei carabinieri di Pineto, dove dalle 15,30 circa l'assassino è rinchiuso in una camera di sicurezza. "Ha saputo della morte di Orlando soltanto in caserma, ed è caduto in uno stato confusionale. Impossibile interrogarlo", ha detto l'avvocato. In caserma c'è anche la dottoressa Silvia Scamurra, della procura della repubblica di Teramo, mentre il questore di Pescara Paolo Passamonti è andato via dopo pochi minuti. Nel frattempo - intorno alle ore 17,30 - la madre di Grieco è stata fermata da alcuni poliziotti in via Gobetti, all'altezza del Caf, mentre camminava per strada, ed è stata convinta dagli agenti a salire in ambulanza. La donna ancora non sapeva dell'arresto del figlio.