penne

Asl e Comune, lite sull’ospedale

D’Amario: «Regolare l’atto di vendita per Madonna del Carmine»

PENNE. La residenza sanitaria Madonna del Carmine e l'utilizzo dei suoi terreni continua a far discutere. Dopo la sentenza che ha condannato il Comune di Penne a risarcire si una cifra di 780mila euro agli eredi della famiglia Cutilli, alla quale furono espropriati i terreni per costruire la maxi struttura sanitaria, si è scatenata una specie di guerra fredda tra l'ente vestino e la Asl di Pescara.

Il Comune di Penne, costretto a pagare il maxi risarcimento alla famiglia Cutilli, non ha digerito la mossa della Asl di aver venduto ad un privato una porzione di terreno, destinata al parcheggio, dell'area dell'ospedale del Carmine. L'atto di vendita della Asl nonostante risalga a qualche anno fa è stato tirato fuori dagli amministratori locali solo da qualche settimana.

Addirittura l'assessore ai lavori pubblici Gabriele Pasqualone ha chiesto al presidente della Regione di verificare la legittimità dell'atto di vendita della Asl di Pescara.

Per il manager della Asl Claudio D'Amario, però, la vendita è stata assolutamente regolare.

«La vendita posta in essere dall'azienda sanitaria», ha tenuto a precisare il manager D'Amario, «non può essere in alcun modo ricollegata alla procedura di esproprio eseguita anni fa dall'amministrazione comunale e dalla quale ha avuto origine l'obbligazione risarcitoria nei confronti della famiglia Cutilli».

« Oggi il bene in questione», ha proseguito il direttore generale dell’azienda sanitaria, «è parte del patrimonio disponibile dell'azienda e, per tale ragione, può essere oggetto di atti di disposizione che sono espressione del legittimo esercizio dell'autonomia imprenditoriale e organizzativa di cui è dotata l'azienda». Insomma, lo scontro tra Comune di Penne e azienda sanitaria è destinato ad andare avanti.

Francesco Bellante

©RIPRODUZIONE RISERVATA