Autobus, due su tre vietati ai disabili
Allarme del sindacato dopo i risultati di una ricerca della Fondazione Civicum in 15 città italiane
PESCARA. A Pescara solo un autobus su tre circolanti è predisposto per il trasporto dei disabili. L’allarme arriva dalla Filt Cgil di Pescara, che ha esaminato i dati di una ricerca condotta dalla Fondazione Civicum sui trasporti pubblici locali. La Fondazione, nota per avere svolto in passato alcune indagini sulla qualità dei servizi pubblici offerti ai cittadini, ha effettuato un’inchiesta a campione sul trasporto per i disabili in alcune città italiane. Su 15 controllate, Pescara è risultata penultima.
Fra tutti gli autobus in circolazione nel capoluogo adriatico, solo il 38 per cento avrebbe il pianale ribassato per consentire alle persone in carrozzella di entrare e uscire dal mezzo pubblico. Mentre il 35 per cento sarebbe dotato di posti per disabili. Emerge così l’immagine di una città che tutela poco le fasce più deboli della popolazione. «Pescara è il fanalino di coda per la mobilità delle persone disabili», ha affermato il segretario provinciale di Filt Cgil, Franco Rolandi.
Rispetto alle città prese in esame, starebbe peggio soltanto Cagliari con il 35 per cento dei veicoli con pianale ribassato e appena l’8 per cento con posti per disabili. La città al top è invece Trento, con tutti i mezzi pubblici predisposti per il trasporto delle persone con handicap.
Il sindacato dei trasporti della Cgil ha voluto richiamare l’attenzione su questi dati, proprio nel periodo in cui si è riacceso uno scontro tra i favorevoli e i contrari alla filovia sulla strada parco. «Dai politici e dai rappresentanti dei cittadini e, in particolare dei cittadini più deboli», ha fatto notare Rolandi, «ci saremmo aspettati una soluzione o, quantomeno, un commento sui dati diffusi dalla Fondazione Civicum che, analizzando il trasporto collettivo nelle grandi e medie città italiane, ha collocato Pescara nel triste fanalino di coda per la mobilità delle persone disabili».
Secondo fonti sindacali, i risultati di questa indagine sarebbero stati discussi anche in una delle ultime riunioni alla Gtm, presieduta da Michele Russo. L’azienda di trasporto pubblico di Pescara-Penne ha già rinnovato in passato una parte del suo parco auto, acquistando mezzi più ecologici e forniti di servizi per disabili. Probabilmente, gli autobus più vecchi sono quelli che non sono predisposti per il trasporto dei portatori di handicap.
La Filt Cgil parla, in proposito, di una grande opportunità per ottenere in futuro dei finanziamenti. Il sindacato indica un recente decreto del ministero delle Infrastrutture, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale numero 126, dello scorso 3 giugno, con cui si promuovono progetti finalizzati a realizzare sistemi di trasporto rapido di massa, attraverso la concessione di fondi pubblici per importi pari al 60 per cento del costo complessivo dell’opera. Il suggerimento della Filt si riferisce soprattutto alla possibilità di completare la filovia, di cui il sindacato si è già schierato a favore. Ma non è escluso che una parte dei fondi possa essere utilizzata anche per acquistare mezzi più moderni, in grado di trasportare i disabili. In base all’indagine della Fondazione Civicum, i portatori di handicap avrebbero a Pescara ben poche possibilità di spostarsi da una parte all’altra della città, ha fatto notare il sindacato. Chi è in carrozzella rischia di attendere chissà quanto tempo alla fermata per il passaggio di un bus con pianale ribassato far salire i disabili
Fra tutti gli autobus in circolazione nel capoluogo adriatico, solo il 38 per cento avrebbe il pianale ribassato per consentire alle persone in carrozzella di entrare e uscire dal mezzo pubblico. Mentre il 35 per cento sarebbe dotato di posti per disabili. Emerge così l’immagine di una città che tutela poco le fasce più deboli della popolazione. «Pescara è il fanalino di coda per la mobilità delle persone disabili», ha affermato il segretario provinciale di Filt Cgil, Franco Rolandi.
Rispetto alle città prese in esame, starebbe peggio soltanto Cagliari con il 35 per cento dei veicoli con pianale ribassato e appena l’8 per cento con posti per disabili. La città al top è invece Trento, con tutti i mezzi pubblici predisposti per il trasporto delle persone con handicap.
Il sindacato dei trasporti della Cgil ha voluto richiamare l’attenzione su questi dati, proprio nel periodo in cui si è riacceso uno scontro tra i favorevoli e i contrari alla filovia sulla strada parco. «Dai politici e dai rappresentanti dei cittadini e, in particolare dei cittadini più deboli», ha fatto notare Rolandi, «ci saremmo aspettati una soluzione o, quantomeno, un commento sui dati diffusi dalla Fondazione Civicum che, analizzando il trasporto collettivo nelle grandi e medie città italiane, ha collocato Pescara nel triste fanalino di coda per la mobilità delle persone disabili».
Secondo fonti sindacali, i risultati di questa indagine sarebbero stati discussi anche in una delle ultime riunioni alla Gtm, presieduta da Michele Russo. L’azienda di trasporto pubblico di Pescara-Penne ha già rinnovato in passato una parte del suo parco auto, acquistando mezzi più ecologici e forniti di servizi per disabili. Probabilmente, gli autobus più vecchi sono quelli che non sono predisposti per il trasporto dei portatori di handicap.
La Filt Cgil parla, in proposito, di una grande opportunità per ottenere in futuro dei finanziamenti. Il sindacato indica un recente decreto del ministero delle Infrastrutture, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale numero 126, dello scorso 3 giugno, con cui si promuovono progetti finalizzati a realizzare sistemi di trasporto rapido di massa, attraverso la concessione di fondi pubblici per importi pari al 60 per cento del costo complessivo dell’opera. Il suggerimento della Filt si riferisce soprattutto alla possibilità di completare la filovia, di cui il sindacato si è già schierato a favore. Ma non è escluso che una parte dei fondi possa essere utilizzata anche per acquistare mezzi più moderni, in grado di trasportare i disabili. In base all’indagine della Fondazione Civicum, i portatori di handicap avrebbero a Pescara ben poche possibilità di spostarsi da una parte all’altra della città, ha fatto notare il sindacato. Chi è in carrozzella rischia di attendere chissà quanto tempo alla fermata per il passaggio di un bus con pianale ribassato far salire i disabili