ABRUZZO
Balneatori sul piede di guerra: "Presi in giro dalla politica"
Dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato che ha definito illegittima la proroga delle concessioni balneari, categoria in stato di agitazione
Il Consiglio di Stato ha confermato la scadenza delle concessioni balneari: “Stop alle deroghe, si va a gara”. Associazioni preoccupate. La proroga delle concessioni balneari al 31 dicembre 2024 è illegittima e le gare vanno effettuate subito. Lo ha ribadito la settima sezione del Consiglio di Stato con una sentenza depositata ieri, la numero 3940/2024, che rappresenta un nuovo capitolo della giustizia amministrativa.
Nella sentenza si sottolinea che la risorsa spiaggia “è scarsa”, al contrario di quanto sostenuto dal governo nella mappatura inviata a Bruxelles e portata a motivo della mancata applicazione della Bolkenstein. Una doccia fredda per gli operatori del settore
"Stiano facendo tutto il possibile per difendere la categoria dei balneari e invece chi dovrebbe fare qualcosa va in giro a fare comizi. Tante chiacchiere anche perché tu politica hai uno strumento per agire volendo contro il Consiglio di Stato e non lo stai facendo. Parlo del fatto di impugnare come pure accade, impugnare le sentenze del Consiglio di Stato o della Cassazione perché hanno invaso quella che è la competenza del Parlamento. Questo per i balneari non è stato fatto e oggi ci stanno riempiendo di chiacchiere". Queste le parole di Riccardo Padovano in doppia veste: di balnetaore e presidente SIB Abruzzo CONFCOMMERCIO Pescara.
" Nei prossimi giorni renderemo note altre iniziative che abbiamo deciso di organizzare e ripeto quello che abbiamo detto a Roma. Noi ci siamo fidati dello Stato. E lo Stato e il Governo ci hanno sedotto e abbandonato. Il 2 giugno la Festa della Repubblica la organizziamo noi. La stiamo già organizzando. Io mi auguro - conclude il presidente della Sib Abruzzo - che nelle prossime ore ci sia un sussulto di coerenza e serietà. Fate il vostro dovere per le imprese e per le famiglie e i lavoratori che sono dietro queste aziende. Fate il vostro dovere anche nell’interesse di questo Paese che rischia di saltare in aria per le chiacchiere della politica”.