PESCARA
Bimba in carrozzina portata a braccia in stazione perché l'ascensore è rotto da un mese
La protesta dell'associazione Carrozzine Determinate: "Basta con le gravi discriminazioni alla libertà di circolazione delle persone con disabilità"
PESCARA. Ascensore rotto dall'inizio di maggio nella stazione ferroviaria di Pescara Porta Nuova. Una bimba in carrozzina che utilizza il treno per arrivare fino all'istituto Don Orione per fare fisioterapia viene trasportata da oltre un mese a braccia lungo le scale, con il rischio di una caduta.
I genitori, affranti e arrabbiati, si sono rivolti all'associazione Carrozzine Determinate presieduta da Claudio Ferrante che ha immediatamente segnalato il caso a Rete ferroviaria italiana, ottenendo la promessa di una celere riparazione. A oggi, però, l’ascensore che porta al secondo e terzo binario della stazione è ancora fermo.
“Stessa situazione a Montesilvano”, denuncia Ferrante, “l’8 giugno una ragazza di Pescara è stata presa in braccio e fatta scendere dalle scale della stazione. A Silvi il 22 aprile un altro ragazzo con disabilità con la sua carrozzina è stato trasportato su e giù per le scale perché la stazione è priva di ascensore. La situazione del trasporto ferroviario per le persone con disabilità è disastrosa".
"Le rotture tecniche degli ascensori", continua Ferrante, "si protraggono vergognosamente per mesi e mesi senza che nessuno se ne prenda cura. Solo la situazione di riparazione dell’ascensore della stazione di Montesilvano è stata risolta dopo l’intervento dell’associazione Carrozzine Determinate e la minaccia di azioni legali. Ma ora basta, queste gravissime discriminazioni alla libertà di circolazione delle persone con disabilità devono cessare”.
L’associazione Carrozzine Determinate si appella anche all’assessore alle politiche per la disabilità dei Comune di Pescara Nicoletta Di Nisio e chiede anche l’intervento del sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Umberto D’Annuntiis, che ha competenza sui trasporti.