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Bloccata l’asta di Tom e Laika, Equitalia non prende le pecore

Gli animali pignorati restano al contadino che non ha pagato 40 mila euro di tasse. L’istituto di riscossione li riconosce «beni di prima necessità» e scatta lo stop

PIANELLA. Potranno restare a pascolare nella campagna intorno alla loro stalla Tom e Laika, le due pecorelle di Pianella che Equitalia aveva pignorato per recuperare tasse e tributi che il padrone, a causa della crisi che ha stritolato il suo reddito e azzerato i risparmi, non era riuscito più a pagare. Alla fine la società di riscossione ci ha rinunciato a mettere all’asta i due ovini che erano stati valutati con un prezzo a base d’asta di mille euro, praticamente niente rispetto al maxi debito con lo Stato di quasi 40 mila euro accumulato dal proprietario, un contadino 38enne di Pianella. Il montone Tom e la sua compagna, la pecora Laika, sono stati riconosciuti «beni di prima necessità», non espropriabili. Capita così quando il fisco cerca di accalappiare con le proprie ganasce i cani padronali per rifarsi sui proprietari debitori: in quanto animali da affezione i quattro zampe vengono considerati non confiscabili e l’azione di riscossione coattiva con pignoramento di Fido viene bloccata dallo smisurato amore che lega un cane al suo padrone, un bene non quantificabile in euro. Ma i due ovini di Pianella, che hanno rischiato di finire macellati e di arrivare sulla tavola di un ristorante sotto forma di arrosticini, si sono salvati in extremis. L’asta per la cessione al miglior offerente delle pecore, in «unico lotto» o a «singoli lotti», si sarebbe dovuta svolgere ieri mattina, attraverso l’Istituto vendite giudiziarie, nella grande stalla dove le bestiole vivono, immersa nel verde sulle colline che dal paese digradano verso la vallata. Dopo il clamore suscitato due settimane fa dal singolare pignoramento, un funzionario di Equitalia si è presentato nell’abitazione del padrone di Tom e Laika per notificare la revoca del pignoramento, annullando così anche la procedura per l’alienazione delle bestiole.

«Tom è talmente cocciuto e quando si arrabbia sferra anche calci che nemmeno quelli di Equitalia l’hanno voluto», dice rincuorato un amico del padrone, che sa bene quanto quelle due pecorelle siano accudite e ben curate. Presto il montone testardo come un caprone diventerà papà. Laika, che ha 4 anni, sfoggia infatti un pancione piuttosto pronunciato da gravidanza avanzata. Tra un paio di mesi metterà al mondo uno o due agnellini. Sarà stato che rischiava di trasformarsi in un’operazione antieconomica, sarà che di tanto in tanto anche il fisco diventa meno feroce del solito, sarà che in caso di mancata vendita sarebbe stato un po’ complicato per Equitalia accudire e gestire due pecore, che di certo non potevano finire nei depositi insieme alle auto e ai mobili sequestrati, fatto sta che Tom e Laika sono ormai liberi e continueranno a pascolare nella campagna dove sono sempre vissuti, accuditi dal loro padrone.

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