SAN GIOVANNI TEATINO
Bracconaggio con uccellini vivi di specie protetta, pensionato nei guai
Denunciato alla procura di Chieti dai militari del Cites di Pescara 70enne che aveva allestito una rete illegale per l'uccellagione con quattro Cardellini e un Verzellino
SAN GIOVANNI TEATINO. L’aver usato cinque uccellini di specie particolarmente rara e tutelata come richiami vivi in una rete usata per l’uccellagione rischia di costar molto caro a un 70enne di San Giovanni Teatino (Chieti). I militari del Cites di Pescara, coadiuvati dai colleghi della stazione carabinieri forestali di Chieti, hanno denunciato il pensionato alla procura teatina per “uccellagione e detenzione di animali particolarmente protetti”. L’uomo si è poi visto sequestrare i volatili, della specie dei Fringillidi, che incautamente custodiva in alcune gabbie, su un albero di fichi, nel proprio giardino domestico.
L'uccellagione è una pratica di caccia, illegale in Italia dove è dunque considerata una forma di bracconaggio, attuata con l'impiego di dispositivi fissi e finalizzata alla cattura indiscriminata e di massa della selvaggina volatile. La pratica ha origini antiche e nel corso dei tempi si è perfezionata con l'impiego di sistemi sofisticati. E’ assolutamente vietata. A maggior ragione se viene praticata con uccelli di specie protetta usati come richiami vivi.
I carabinieri hanno scoperto che l’indagato aveva allestito la rete, con alcuni picchetti a terra, e a essa aveva assicurato un cardellino legato con una cordicella a un’ala, utilizzandolo quindi come richiamo mobile. I Fringillidi, quattro Cardellini (Carduelis Carduelis L.) e uno di Verzellino (Serinus Serinus L.), oltre a essere stati utilizzati come richiami vivi, sono risultati privi degli anelli inamovibili che ne dimostrano la legale provenienza. Gli uccellini sono stati confiscati e liberati in natura, come prevede la legge sulla protezione della Fauna omeoterma del 1992 (Legge sulla Caccia), mentre la rete, delle dimensioni di circa due metri per due, e le quattro gabbiette che contenevano i Fringillidi, sono state sequestrate e conservate nella sede del nucleo Cites di Pescara.
“L’illecita detenzione dei Fringillidi sequestrati”, spiega il comandante del gruppo carabinieri forestali di Pescara, “viene sanzionata anche perché questi volatili sono tutelati dalla Convenzione di Berna del 1973 sulla conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa”.
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