Buoni pasto, 80 vigili vogliono 150 mila euro dal Comune
Contestato il mancato pagamento dei ticket nei turni serali gli agenti chiedono il rimborso di tutti gli arretrati
PESCARA. Al comando della polizia municipale di Pescara è scoppiata la rivolta per i buoni pasto. Oltre 80 vigili urbani hanno deciso di fare ricorso al tribunale civile per contestare il mancato pagamento, da parte del Comune, dei ticket per i pasti serali. Gli agenti hanno presentato richieste di rimborso per un totale di circa 150mila euro.
È la prima volta che un numero così elevato di vigili urbani decide di fare causa al proprio ente di riferimento. E il prossimo febbraio dovrebbero essere emesse le prime sentenze.
La vertenza, in realtà, va avanti da diversi anni. I vigili sostengono di avere diritto all’erogazione dei buoni pasto anche per i turni pomeridiani e serali, oltre a quelli per il pranzo. L’amministrazione comunale sostiene il contrario. Tutto parte dall’accordo decentrato raggiunto dall’ente e dai sindacati di categoria il 3 agosto del 2007 e approvato dalla giunta il 7 agosto di quell’anno. In quel documento vengono fissate le regole per l’erogazione dei buoni pasto. In pratica, vengono stabiliti i turni in cui gli agenti hanno diritto al ticket. E sono nel dettaglio: dalle 12 alle 18; dalle 13 alle 19; e dalle 13,30 alle 19,30. Sono invece esclusi i turni mattutini e pomeridiani, come ad esempio dalle 14 alle 20. Nulla si dice, in compenso, per i servizi notturni. Più precisamente, quelli che vanno dalle 16 alle 22 e dalle 18 a mezzanotte. Il Comune, dal 2007 ad oggi, non li ha mai erogati in queste fasce orarie. I vigili urbani, invece, sostengono che debbano essere pagati, in quanto non espressamente esclusi nel contratto decentrato. Da qui il contenzioso legale, nato addirittura nel 2009, quando i vigili presentarono il primo atto di contestazione nei confronti dell’ente per il mancato pagamento dei buoni pasto. Il Comune ha sempre risposto picche. Solo un mese fa, durante un incontro con una rappresentanza degli agenti della polizia municipale, l’ente avrebbe mostrato qualche segnale di apertura. Ma le prime cause sono già state avviate da diverso tempo. Sono stati presentati alcuni ricorsi pilota che hanno avuto esito negativo in primo grado e positivo in appello. La Corte d’Appello dell’Aquila ha dato ragione ai vigili urbani. E sulla base di queste ultime sentenze, sono partiti 80 ricorsi al tribunale civile di Pescara, sezione Lavoro, per il riconoscimento dei buoni pasto nei turni serali e il rimborso del pregresso. Ogni agente avrebbe richiesto in pagamento dai 1.300 ai 1.700 euro di buoni pasto maturati dal 2007, anno della stipula del contratto, ad oggi. L’ente, se dovesse perdere le cause, si troverebbe a dover pagare circa 150mila euro. Il 28 dicembre scorso, però, la giunta ha dato mandato ai propri avvocati di resistere in giudizio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA