Capriolo rischia di annegare nel fiume Tirino, salvato

BUSSI. Un intervento tecnico speleologico quello del Corpo forestale dello Stato, ad alto rischio, compiuto sul fiume Tirino, in un tratto che solca il centro urbano, per porre in salvo un capriolo finito su un isolotto del corso d'acqua. L'animale era bloccato a valle della chiusa gestita dalla Solvay, un maschio adulto, che non riusciva a tornare sul terreno a causa del grande volume d'acqua.

La segnalazione è stata captata dalla Centrale operativa regionale «1515» della Forestale dell'Aquila. «L'intervento di soccorso», si legge in una nota, «è risultato particolarmente impegnativo per le particolari condizioni operative in cui ha dovuto lavorare la Forestale e per le condizioni in cui versava l'animale. Il capriolo era spaventato e sarebbe potuto saltare dentro l'alveo del fiume mettendo in pericolo anche il personale impegnato nelle operazioni di soccorso. Al difficile intervento ha partecipato una squadra del Soccorso alpino forestale dell'Aquila, che ha supportato il personale sul posto con le corde, sia durante la fase del raggiungimento dell’animale, che durante il recupero».

Le operazioni sono state coordinate dall'Ufficio territoriale per la biodiversità, di Pescara, che gestisce una struttura dedicata al recupero della fauna selvatica in difficoltà. È stato coinvolto anche il personale del posto fisso Forestale, di Popoli, del Soccorso Alpino forestale dell'Aquila e il personale della Solvay, concessionaria dell'impianto. Il capriolo, dopo essere stato recuperato, è stato trasportato al Centro di recupero fauna selvatica della Forestale di Popoli per la verifica delle condizioni fisiche che risultando buone dopo gli accertamenti, consentiranno di rilasciarlo in libertà in ambiente naturale lontano da strutture ed abitazioni. (w.te.)

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