Cenone gratis per cento poveri di Montesilvano

Consegnati dal Comune i buoni pasto nella mensa della Caritas della chiesa di San Giovanni Bosco

MONTESILVANO. Timballo, pollo e patate al forno. Questo il pasto caldo assicurato a indigenti e senza tetto dall'amministrazione comunale in occasione della serata di Capodanno. L'iniziativa, frutto di un'idea dell'assessore alle politiche sociali Anthony Aliano – che rientra nel più ampio progetto del Pronto intervento sociale, attuato attraverso una collaborazione tra il Comune, la Caritas di don Marco Pagniello e l'Azienda speciale di Montesilvano – ha aiutato circa 100 persone a consumare una cena degna dell'occasione. I buoni pasto sono stati consegnati il 31 dicembre stesso, all'ora di pranzo, presso la mensa dei poveri nei locali della chiesa San Giovanni Bosco di Villa Verrocchio, per poter raggiungere il maggior numero di bisognosi. A distribuire i ticket, dopo un'attenta analisi delle singole esigenze, sono stati il sindaco Attilio Di Mattia, l'assessore Aliano e il consigliere Fabio Vaccaro. «Si tratta di un piccolissimo aiuto», ha spiegato l'esponente della giunta, «che non nasce ovviamente con l'idea di risolvere un problema così vasto e drammatico come quello della povertà. Ma il buono è un modo per dimostrare la sensibilità di questa amministrazione nei confronti dei più sfortunati, anche e soprattutto nei giorni di festa, quando è importante che tutti possano godere di un pasto dignitoso per poter celebrare la ricorrenza e salutare l'arrivo del nuovo anno». L'iniziativa di solidarietà è stata resa possibile anche dalla collaborazione di un supermercato cittadino, che si è occupato della preparazione del pasto, e dei numerosi volontari che quotidianamente gestiscono la mensa, che hanno aiutato i rappresentanti dell'amministrazione a valutare meglio le richieste delle decine di persone confluite nella parrocchia di don Giampietro Pittarello per ritirare il proprio buono.

«Spesso ci sono persone che si approfittano della situazione», ha commentato un volontario dell'associazione Progetto Incontro onlus che si occupa della mensa, «e non si preoccupano di cercare neanche un lavoro, nonostante la giovane età e la piena forza fisica, perché sanno di avere sempre un pasto caldo che li aspetta».

Ma a fronte di qualche furbetto ci sono molte persone realmente in difficoltà, che hanno colto l'occasione per aggiudicarsi una cena e, in molti casi, per poter esporre la propria condizione difficile all'assessore al ramo. Stranieri, senza tetto, ma anche diversi italiani, tra cui ex carcerati con serie difficoltà a reinserirsi nel mondo lavorativo e qualche madre in disagio economico spesso a causa di una separazione. C'è chi approfitta dell’occasione per chiedere un lavoro o una casa, chi i libri per i propri figli e chi semplicemente una ricarica telefonica per poter augurare buon anno ai propri familiari rimasti nel paese d'origine. «Sono tutte situazioni che verranno gestite, a partire da gennaio, dal Pronto intervento sociale», garantisce Aliano che ricorda anche l’impegno del Comune nella ricerca di una sede più idonea per la mensa dei poveri, realtà che fa fronte a oltre 800 pasti a settimana.

Antonella Luccitti

©RIPRODUZIONE RISERVATA