Chieti: caso di legionella, anziano ricoverato in ospedale
L’uomo, di 75 anni, di Sambuceto, dimesso dopo alcuni giorni. I medici di Chieti: nessuna emergenza
SAN GIOVANNI TEATINO. Un uomo di 75 anni di Sambuceto è stato ricoverato per alcuni giorni nella clinica Malattie infettive, diretta dal professor Jacopo Vecchiet, dell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti, con la diagnosi di legionella.
Nelle ultime ore, è stato dimesso ed è tornato a casa. Le condizioni di salute del paziente sono in via di miglioramento grazie alle terapie antibiotiche indicate per il caso.
L’anziano si era sentito male alcune settimane fa. Avvertiva i classici sintomi dell’influenza. Le indagini sanitarie hanno fatto emergere la diagnosi: legionella, che spesso si presenta sotto forma di polmonite. Una malattia causata da uno dei tanti batteri (pneumophila è il più pericoloso e potenzialmente letale perché attacca i polmoni) rintracciabili negli impianti idrici o di condizionamento, ma anche nebulizzatori e umidificatori. La malattia si presenta attraverso una serie di sintomi: brividi di febbre, mal di testa e dolori diffusi, seguiti da tosse secca, dolori al torace. Non è trasmissibile da uomo a uomo, le persone immunodepresse o che presentano più patologie mediche, sono più a rischio. Una volta accertata la diagnosi, il reparto attiva immediatamente il protocollo che consente ad Asl e Regione di mettere in moto la macchina organizzativa per la bonifica degli ambienti dove il batterio (ne sono conosciuti decine di tipi) si annida e che potrebbe aver provocato le sintomatologie. Negli ultimi tempi si sono verificati due o tre casi di legionella agli Infettivi di Chieti, ma dall’ospedale assicurano che non ci sono emergenze epidemiologiche in atto. I casi di legionella vengono trattati con terapie antibiotiche che rimandano i pazienti a casa in buone condizioni di salute.
Nelle ultime ore, è stato dimesso ed è tornato a casa. Le condizioni di salute del paziente sono in via di miglioramento grazie alle terapie antibiotiche indicate per il caso.
L’anziano si era sentito male alcune settimane fa. Avvertiva i classici sintomi dell’influenza. Le indagini sanitarie hanno fatto emergere la diagnosi: legionella, che spesso si presenta sotto forma di polmonite. Una malattia causata da uno dei tanti batteri (pneumophila è il più pericoloso e potenzialmente letale perché attacca i polmoni) rintracciabili negli impianti idrici o di condizionamento, ma anche nebulizzatori e umidificatori. La malattia si presenta attraverso una serie di sintomi: brividi di febbre, mal di testa e dolori diffusi, seguiti da tosse secca, dolori al torace. Non è trasmissibile da uomo a uomo, le persone immunodepresse o che presentano più patologie mediche, sono più a rischio. Una volta accertata la diagnosi, il reparto attiva immediatamente il protocollo che consente ad Asl e Regione di mettere in moto la macchina organizzativa per la bonifica degli ambienti dove il batterio (ne sono conosciuti decine di tipi) si annida e che potrebbe aver provocato le sintomatologie. Negli ultimi tempi si sono verificati due o tre casi di legionella agli Infettivi di Chieti, ma dall’ospedale assicurano che non ci sono emergenze epidemiologiche in atto. I casi di legionella vengono trattati con terapie antibiotiche che rimandano i pazienti a casa in buone condizioni di salute.