NUOVO CICLONE GIUDIZIARIO

Cimiteri, arrestato D'AlfonsoQueste le accuse del pm

Arrestato il sindaco di Pescara Luciano D'Alfonso (nella foto), che è anche segretario regionale del Pd. D'Alfonso è agli arresti domiciliari. Ai domiciliari anche il suo ex braccio destro al Comune Guido Dezio e l'imprenditore Massimo De Cesaris. Le accuse: concussione, truffa, peculato, falso ideologico e associazione per delinquere. Si riferiscono a presunte tangenti sugli appalti dei cimiteri.

Il sindaco di Pescara Luciano D'Alfonso, che è anche segretario regionale del Pd, è stato
arrestato dalla polizia giudiziaria su ordine della procura della repubblica di Pescara con l'accusa di concussione, truffa, peculato, falso ideologico e associazione per delinquere.

L'inchiesta si riferisce all'appalto per i cimiteri.

Assieme a D'Alfonso, che si trova agli arresti domiciliari, sono state arrestate altre due persone: l'imprenditore dei servizi cimiteriali di Pescara De Cesaris, e l'ex braccio destro del sindaco, Guido Dezio, già arrestato in passato per inchieste in cui D'Alfonso era indagato.

D'Alfonso - secondo fonti della Procura - si era già dimesso nei giorni scorsi, ma avrebbe annunciato ufficialmente la sua decisione solo dopo le elezioni in Abruzzo.

Voci sull'arresto di D'Alfonso si erano rincorse per tutta la giornata di lunedì, ma erano state smentite e lo stesso sindaco aveva emesso una nota in cui affermava che era al lavoro in Comune, poi era apparso anche in televisione. In serata aveva presieduto una giunta.La Procura di Pescara avrebbe accertato movimenti di denaro tra l'imprenditore De Cesaris e l'ex collaboratore del sindaco D'Alfonso, Guido Dezio.

Da fonti della Procura si apprende che al Dezio sarebbero stati trovati elenchi di passaggio di denaro da parte della ditta di De Cesaris nel corso di una ulteriore perquisizione nella sua abitazione. Secondo la Procura sarebbero stati poi riscontrati effettivamente movimenti di denaro, con tanto di prove.

Le ordinanze di custodia cautelari sono state firmate dal gip, Luca De Ninis su richiesta del pm Gennaro Varone. Dezio, dirigente dell'ufficio appalti e patrimonio del Comune, era stato arrestato nel maggio scorso con l'accusa di concussione e tentata concussione. Secondo l'accusa avrebbe chiesto denaro alle imprese verso le quali aveva potere di proroga nei contratti di appalto. Al sindaco di Pescara era già stato notificato più di un avviso di garanzia nell'ambito di diversi filoni di indagini. Il 5 gennaio 2008 fu interrogato in Procura per quattro ore e il verbale venne secretato.

All'epoca fu il costruttore Aldo Primavera a denunciare presunti abusi e favoritismi nei confronti dei "soliti" imprenditori. Disse di aver pagato per anni tutti "ma qui non si sblocca nulla" fornendo alla squadra mobile anche una "prova" contro l'attuale amministrazione: un fondaco ad uso gratuito la cui piena disponibilità era all'ex segretario particolare del sindaco, Dezio. Il primo cittadino, ma anche i suoi familiari, furono sottoposti ad accertamenti bancari e patrimoniali.

D'Alfonso, nell'ambito di un'altra inchiesta, è anche accusato di abuso patrimoniale proprio per l'assunzione in Comune di Guido Dezio ad un livello superiore. Dezio, a sua volta, deve rispondere di abuso e falso ideologico perché avrebbe attestato il falso nel presentare i requisiti per partecipare al concorso. D'Alfonso si sarebbe difeso dicendo di non sapere nulla di questi movimenti, e avrebbe anche confermato al giudice le sue dimissioni - da sindaco e da segretario regionale del Pd - ma l'atto non è stato sufficiente ad impedire al gip De Ninis di emettere il provvedimento restrittivo.