Circuisce l’assistito e lo maltratta, badante finisce sotto accusa

25 Marzo 2025

Scatta il divieto di avvicinamento per una donna di 55 anni accusata di circonvenzione d’incapace. Ha rinchiuso l’uomo in una stanza e non gli lasciava i soldi: la storia denunciata dalla zia che non lo vedeva più da tempo

PESCARA. Si era autonominata badante e ormai gestiva completamente la vita del suo “assistito”, affetto peraltro da qualche problema di natura psicologica, fino ad arrivare a chiuderlo a chiave in casa, a passargli la “paghetta” di poche decine di euro al mese, sottoponendolo a una serie di angherie e vessazioni. La donna, 55 anni, di origine romena, ora è stata raggiunta da una misura cautelare di divieto di avvicinamento alla parte offesa e alla sua abitazione, accusata di circonvenzione di incapace, maltrattamenti e abuso di autorità, in quanto privava la vittima della sua libertà personale.

Una brutta storia venuta alla luce per una serie di circostanze fortuite e per l’interessamento di una zia della vittima che era stata allontanata in quanto l’indagata non voleva che ci fossero contatti con la parte offesa da parte di nessuno. Furono le grida dell’uomo, affacciato alla finestra, ad allarmare lo zio che chiamò i carabinieri che contattarono la donna per far aprire l’appartamento e controllare le condizioni della vittima. Il provvidenziale interessamento della zia fece sì che l’uomo raccontasse, in una querela, tutto ciò che in tanti anni aveva dovuto subire. 

«Ha iniziato ad avere il sopravvento», racconta la vittima ai militari, «gestendo tutto quello che avevo e cioè la pensione di reversibilità di mia madre di 1.300 euro. Oltre a tale entrata possedevo un conto corrente, precedentemente intestato a mio padre, con circa 50mila euro. Dopo poco tempo decisi di ritirare la somma rimasta, circa 30mila euro e di far confluire tutto sul mio conto postale. Approfittando del momento buio che stavo attraversando sia a causa dei problemi psicologici sia per la morte dei miei genitori, lei decise di gestire tutto. Prima ci recavamo insieme alle Poste a prelevare i soldi per i pagamenti vari, poi iniziò a farlo da sola, estromettendomi completamente dalla gestione dei miei soldi. Nel 2021 ha poi iniziato ad avere nei miei confronti comportamenti violenti tal punto di vista psicologico che fisico».

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