Codici, 100 punti di ascolto per denunciare la malasanità
PESCARA. Più di cento “Punti di ascolto” sparsi in tutta Italia pronti a ricevere le segnalazioni dei cittadini e a intervenire con azioni nei confronti di politici, personale medico-sanitario e...
PESCARA. Più di cento “Punti di ascolto” sparsi in tutta Italia pronti a ricevere le segnalazioni dei cittadini e a intervenire con azioni nei confronti di politici, personale medico-sanitario e strutture ospedaliere che hanno causato danni, leso la dignità del paziente se non, addirittura, causato decessi.
L'iniziativa è stata lanciata, anche a Pescara, dall'Associazione Codici (Centro per i diritti del cittadino) che ha promosso una vera e propria “Giornata nazionale contro la malasanità”. «Vogliamo dare ai cittadini un punto di riferimento», sottolinea il segretario nazionale Ivano Giacomelli, «per chi vuole denunciare o segnalare casi di malpractice sanitaria, situazioni anomale, affari della politica poco trasparenti. Tra liste d'attesa, tagli ai posti letto, appalti truccati, assenza di controlli, medicina difensiva, pronto soccorso al collasso e un sempre maggior ricorso al privato il sistema sanitario pubblico è disorganizzato e finito. Ma è un caos creato ad arte per permettere speculazioni e sprechi, in cui la politica fa i suoi affari e si attiva con il clientelismo, gestendo i posti di comando». Un appello a cui si fa eco anche Giovanni D’Andrea, di Codici Pescara.
Da parte dei vertici di Codici arrivano anche critiche a quella che viene definita la “lobby dei medici” in tema di “intramoenia”. Nell'ambito del Servizio sanitario nazionale l’intramoenia fa riferimento alle prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici di un ospedale, i quali utilizzano le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell'ospedale stesso a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa, di solito anche costosa. «L'intramoenia va eliminata», spiega D’Andrea, «i medici devono decidere se lavorare nel pubblico o nel privato». E infine, non si può pensare «di scaricare il peso degli errori sanitari in capo alla collettività con leggi che escludono qualunque tipo di responsabilità per i medici». Solo in Abruzzo, sono stati rilevati 8 decessi nell’ambito della relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta per gli errori medici. «Morti», fanno rilevare da Codici «dovute ad errori ma anche a carenza infrastrutturale, inadeguatezza degli spazi, disservizi». In Abruzzogli sportelli sono a Pescara, Chieti e Vasto. Per denunciare o segnalare situazioni anomale si può scrivere all’indirizzo nomalasanita@codici.org. (fab.i.)
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