Commercio e traffico da regolare Scintille tra i candidati sindaco

17 Maggio 2019

Scambi di accuse tra Masci, Sclocco e Teodoro nel confronto pubblico organizzato da Confesercenti Firmato un documento, con alcuni distinguo, che impegna chi verrà eletto a rilanciare le mini imprese

PESCARA. Regole per la movida. Rilancio delle attività commerciali. Avvio di nuove opere pubbliche. E anche la riapertura alle auto di alcune Zone a traffico limitato del centro, come viale Regina Margherita. Doveva essere concentrato solo su questi argomenti, ieri, il dibattito tra gli otto candidati sindaco organizzato dalla Confesercenti al Caffè delle merci vicino a piazza Muzii. Ma il confronto, dapprima tranquillo, si è poi acceso, facendo registrare reciproci scambi di accuse tra alcuni degli aspiranti primi cittadini. Alla fine, però, tutti i candidati, seppur con alcuni distinguo, hanno firmato un documento con sei punti stilato dalla Confesercenti per impegnare, chi verrà eletto sindaco, a realizzare una serie di interventi per rilanciare il commercio e per non penalizzare i locali della movida. All’incontro erano presenti Erika Alessandrini (M5S), Gianluca Baldini (Riconquistare l’Italia), Stefano Civitarese (Coalizione civica), Carlo Costantini (liste civiche), Mirko Iacomelli (CasaPound), Carlo Masci (centrodestra), Marinella Sclocco (centrosinistra), Gianni Teodoro (Scegli Pescara). Oltre agli organizzatori, cioè il presidente e il direttore di Confesercenti Raffaele Fava e Gianni Taucci. Ad assistere c’erano anche diversi commercianti del centro.
LO SCONTRO Il dibattito si è acceso per un motivo piuttosto banale, ossia quando Masci ha rinfacciato a Sclocco di aver detto una bugia quando ha rivelato che va spesso a fare la spesa al mercato di piazza Muzii. «Lì, ti hanno visto una sola volta, l’altro giorno», ha affermato Masci riferendosi alla candidata del centrosinistra, «so bene quello che succede lì, perché io ci vado a fare la spesa ogni giorno e conosco lo stato di abbandono in cui è stato lasciato il mercato». Pronta la replica di Sclocco: «Questo l’ho detto anch’io, ma non significa che non ci vado a fare la spesa».
Poi il botta e risposta è proseguito con scambi di accuse sugli errori commessi dall’amministrazione uscente e da quelle passate, coinvolgendo nello scontro anche Teodoro. «Sclocco», ha osservato Masci, «deve riconoscere che quella zona è stata lasciata in totale abbandono, senza controlli, tanto che oggi sono tutti arrabbiati, sia i commercianti, che i residenti e noi dovremo risolvere il problema». Sclocco ha quindi chiesto a Masci di spiegare in che modo e quest’ultimo ha proposto telecamere intelligenti e un posto di polizia fisso. «Io ho detto la stessa cosa», ha assicurato la candidata. Masci è tornato alla carica accusando lei e Teodoro, che è ancora assessore, di «rappresentare l’amministrazione uscente». «Volete riqualificare ora quell’area», ha fatto presente il candidato del centrodestra, «ma dovete dire che cosa avete fatto in questi cinque anni». «Io non posso parlare, non c’ero 5 anni fa, mentre tu sei lì da 25 anni», ha ribattuto Sclocco. Masci a quel punto ha rivendicato di essere stato assessore della giunta Pace «che ha fatto il meglio per questa città». Controreplica di Sclocco: «Su corso Vittorio avete speso 2 milioni di euro per chiudere la strada al traffico, buttando i soldi nel cestino». Per ultimo, l’accusa di Teodoro a Masci: «Il centrodestra ci ha lasciato 68 milioni di debiti». Il candidato del centrodestra ha chiuso la diatriba accusando l’assessore di aver detto il «falso».
IL DOCUMENTO Confesercenti ha consegnato ai candidati un documento di sei punti chiedendo come la pensano su ognuno di questi e il loro impegno a realizzare, una volta eletti, ciò che ha indicato l’associazione. Le richieste riguardano la lotta al caro affitti, un tavolo per decidere i lavori pubblici, scelte condivise sulla mobilità, il rilancio dei mercati coperti e la realizzazione di centri commerciali naturali, i provvedimenti per i pubblici esercizi e per la movida, i progetti per le aree dismesse della città.
I CANDIDATI La prima ad intervenire è stata Alessandrini, che ha subito messo in chiaro «l’importanza della partecipazione aperta, però, anche ad altre categorie». Per quanto riguarda la richiesta di riduzione delle tasse per rilanciare il commercio, la candidata M5S ha fatto presente che «occorrerà vedere cosa sarà possibile fare alla luce dello stato dei conti del Comune in predissesto». Sulla stessa posizione Civitarese, che ha proposto un baratto amministrativo con servizi in cambio di sgravi fiscali.
Costantini ha detto sì a tutte le richieste del documento, ma con alcune prescrizioni. In merito alla mobilità, ha sottolineato che «i cittadini sono disposti a lasciare l’auto a casa solo se prima si creano alternative». Riguardo alle regole della movida: «Anche gli esercenti devono fornire una collaborazione attiva per preservare la natura residenziale delle zone», ricorrendo eventualmente «ad interventi economici a sostegno della sicurezza e del decoro urbano». Per Baldini, «è possibile tagliare alcune tasse odiose, come quella sull’ombreggio». «Con me Pescara tornerà ad essere una città turistico commerciale», ha garantito Masci, «mi impegno a trovare il modo per ridurre le tasse». Sclocco ha riconosciuto l’importanza della concertazione e riguardo alla movida ha proposto il «sindaco della notte». Teodoro ha posto l’accento sui lavori pubblici promettendo una razionalizzazione della spesa con l’assunzione di 4 geometri ed evitando il ricorso ai professionisti esterni. Infine, Iacomelli si è detto titubante sul metodo partecipativo, «in quanto la politica deve fare scelte coraggiose» e contrario alle piste ciclabili inutili.
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