«Con la pistola mi hanno ordinato di aprire la cassa»
Parla la titolare del centro carni rapinato con l’ostaggio: «E’ la seconda volta in due anni, non farò più la cassiera»
PESCARA. «Non starò mai più in cassa», dice Giada Recanati, la donna che sabato sera, poco prima della chiusura della sua attività in via Verrotti, ha visto entrare i rapinatori impugnando le pistole e prendere in ostaggio un ambulante senegalese minacciato con l’arma.
Attimi di terrore per una delle titolari del Centro discount carni di Montesilvano rapinato quando mancavano solo dieci minuti alla chiusura. La donna, a quell’ora, si trovava alla cassa dove si sono diretti i tre banditi puntando la pistola a un ambulante preso in ostaggio e ordinando a Recanati di consegnare l’incasso. «Mi sono sentita afferrare il braccio, mi sono girata e ho visto un uomo robusto vestito di nero e con gli occhi azzurri che mi ha detto: “Apri la cassa e vattene”. A quel punto sono scappata in fondo al negozio», racconta Recanati a cui i rapinatori hanno anche rubato la borsa con gli effetti personali e i soldi. I tre rapinatori, tutti armati, hanno infatti portato via i soldi dalla cassa e dalla borsa e con circa 5.500 euro sono scappati su un furgoncino Fiat Doblò.
E’ probabile che le telecamere non potranno agevolare le indagini in mano alla squadra Volante e alla Squadra Mobile che, ieri, si sono recate sul posto per fare gli accertamenti e ascoltare i testimoni. «Avevano un accento russo», dice ancora la donna che ha visto i rapinatori prendere il povero ostaggio, un senegalese ambulante, a cui è stata puntata la pistola. Non è la prima volta che il Centro discount di via Verrotti subisce una rapina e l’ultima, come racconta Recanati, risale proprio a un anno fa quando i banditi entrarono nell’attività di carni sempre armati. Sabato sera, nel centro, c’erano ancora i dieci dipendenti più altri quattro che si occupano del reparto salumi e frutta. E’ stato uno dei dipendenti a dare l’allarme e a chiamare la sala operativa del 113. I poliziotti si sono recati sul posto allestendo subito dopo anche vari posti di blocco. Le indagini proseguono per cercare di risalire ai tre rapinatori che, secondo le testimonianze raccolte, potrebbero essere originari dell’Europa dell’est.
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