Controllore aggredisce viaggiatore senza biglietto

Un video riprende la reazione furibonda di un dipendente aquilano dell’Arpa Il presidente D’Amico: è ingiustificata, ma comprensione per un lavoro difficile

PESCARA. Insulti, minacce e, per poco, non sono volate le botte su un autobus dell’Arpa sulla tratta Pescara - Città Sant’Angelo. Un controllore è andato su tutte le furie insultando e minacciando un passeggero salito probabilmente senza biglietto. Una reazione violenta e documentata da un video di un paio di minuti pubblicato su Facebook da Aurora Aida Doci e ripreso dal sito del Centro in cui si vede il controllore perdere le staffe e aggredire verbalmente il viaggiatore. Nel video si sentono urla e parolacce, «ti meno» e «ti spacco la faccia» rivolte a un passeggero. Il battibecco inizia con la frase del viaggiatore «t’ho detto fammi la multa, ora ti do nome e cognome» e prosegue con il diverbio tra i due, con la furia del controllore – «scendi subito, fatelo scendere, bloccate l’autobus» – fino all’arrivo di un collega del controllore che ha evitato che i due venissero alle mani. Sono stati tanti i commenti al filmato ma la reazione del pubblico ufficiale ha diviso i lettori perché da un lato c’è chi l’ha criticata, trovandola esagerata e dall’altro c’è chi invece ha ricordato come siano in tanti a prendere l’autobus senza biglietto. A pensarla così è anche il presidente dell’Arpa Luciano D’Amico che, dopo aver visto il filmato, ha esordito: «Mi scuso con gli utenti per il tono del controllore ma la situazione è purtroppo drammatica. C’è un’evasione tariffaria alle stelle e spesso i viaggiatori si rifiutano di esibire anche i documenti». Racconta il presidente dell’Arpa che non è raro che i controllori vengano insultati e «malmenati», come aggiunge, «ed è per questo che stiamo siglando un accordo per chiedere un accompagnamento dei controllori». Nel caso specifico, però, è accaduto il contrario, è stato il controllore a offendere il viaggiatore e D’Amico aggiunge: «I toni sono sicuramente sopra le righe ma bisogna comprendere l’esasperazione dei verificatori. In questo caso, il viaggiatore si è rifiutato di esibire il biglietto e il verificatore è caduto nella provocazione e ha sbagliato». Da un lato l’evasione al 20% su un totale di biglietti per 36 milioni di euro e dall’altro le difficoltà in cui sono costretti a lavorare i controllori: è per questo che D’Amico non richiamerà il suo controllore. «Ripeto, non giustifico la sua reazione», conclude, «ma bisogna capirne l’esasperazione». «Il video è incompleto e il passeggero aveva un taglierino», dice l’avvocato Roberta Costarella che assiste il controllore. Secondo il legale il controllore si è rivolto «gentilmente» al passeggero chiedendo prima il biglietto e ricevendone uno scaduto e chiedendo il documento anche questo negato. Per l’avvocato, inoltre, «il passeggero aveva un taglierino».

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