Cruciani: sulla caccia ai cervi è la politica che deve decidere
Il giornalista a Penne per la presentazione di un libro: «I giudici non possono sovvertire una scelta democratica»
Il “re delle provocazioni” sciorina una perla destinata a far discutere. Ma del resto, Giuseppe Cruciani, conduttore del programma La Zanzara su Radio 24 difficilmente passa inosservato.
E così, dopo la sparata contro gli studenti “fascisti” per aver protestato contro “i fascisti all’università”; dopo aver stigmatizzato il Governo Meloni, reo di non aver preso una posizione chiara sul mandato di arresto internazionale nei confronti del leader israeliano Netanyahu (“Salvini dice una cosa a favore di Netanyahu, Crosetto ne dice un’altra, la solita pantomima”); e dopo aver tuonato contro il nuovo codice della strada (“Una follia totale contro cui combatteremo ogni santissimo giorno”), ora punta il mirino, è proprio il caso di dirlo, contro i cervi. In realtà, l’intemerata di Cruciani è contro il sistema che viene, secondo lui, in qualche modo ingabbiato dalla burocrazia. Ma scendiamo più nel dettaglio.
L’INCONTRO A PENNE
La sala consiliare del Municipio di Penne è piena. Non ci sono solo pennesi intervenuti per ascoltare il giornalista Giuseppe Cruciani, invitato dal periodico locale “Lacerba”, per presentare il suo ultimo libro, “Via Crux” (Cairo editore). Ad accoglierlo il sindaco Gilberto Petrucci, il consigliere regionale Leonardo D’Addazio e l’onorevole Guerino Testa.
L’incontro è stato moderato da Berardo Lupacchini e Gianluca Buccella, rispettivamente direttore responsabile ed editore del periodico Lacerba.
Cruciani, vestito di nero e con un cappello sgargiante, ha entusiasmato la sala. Il primo affondo è sulla querelle dei cervi che vede contrapposti regione e associazioni ambientaliste.
«È assurdo», ha detto Cruciani, «che in Abruzzo, un governo regionale, al di là dell’estrazione politica, eletto democraticamente e legittimato dai cittadini, debba imbattersi nell’iter giudiziario pazzesco, prima il Tar e poi il Consiglio di Stato, per affermare una propria volontà legislativa come appunto nel caso dell’abbattimento di qualche centinaia di cervi. Atti, peraltro, corredati di pareri favorevoli. È assurdo. Utilizzare poi l’immagine di Bambi per sensibilizzare i cittadini la trovo fuorviante. I cervi continueranno comunque a nascere. Non è un dramma».
i temi più scottanti
Cruciani con piglio giornalistico e teatrale ha poi affrontato i temi legati all’aborto, all’ambientalismo estremo, alla prostituzione e alla politica nazionale e internazionale. «Io non mi reputo né di destra né di sinistra», osserva il conduttore della Zanzara, «esamino gli argomenti sempre in maniera laica, affermo ciò che i cittadini non hanno il coraggio di dire. E l'ossessione di non ferire nessuno finisce col renderci tutti uguali e falsi inquinando l'autenticità e la spontaneità dei rapporti umani».
il generale vannacci
«Ho votato per il Generale Roberto Vannacci», è la sua ammissione davanti a una folta platea, «una figura controversa, vero, ma sicuramente libero, ha coraggio di dire ciò che pensa la gente». L’ultima battuta è sulla città di Penne: «È un piccolo centro con una grande storia, grazie per l’accoglienza».
il sindaco petrucci
«Apprezzo Cruciani per l’onestà intellettuale, condivido alcune sue posizioni, altre no, ma da un punto di vista laico, gli riconosco il coraggio genuino di espressione», ha detto il sindaco Gilberto Petrucci, «è un giornalista che racconta e descrive una realtà diversa da come spesso ci viene raccontata. È questa la sua qualità».
Il sindaco Gilberto Petrucci ha poi regalato a Cruciani un libro sui gioielli artistici e monumentali di Penne.
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