Del Turco, la procura presenta nuove intercettazionil'ex presidente abbandona l'aula "Sono fatti privati"

Terza udienza preliminare del processo sullo scandalo della Sanità. La Procura presenta nuove intercettazioni, definite "piccanti". L'ex presidente lascia l'aula: "Quando non si hanno argomenti si ricorre al dileggio personale"
PESCARA . La Procura di Pescara presenta delle nuove intercettazioni, definite «piccanti» da alcuni avvocati, e l'ex presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, abbandona l'aula per protesta. Nervi tesi nella terza udienza preliminare del processo sullo scandalo Sanità che vede come imputati Del Turco, altre 32 persone e due società. A far salire i toni sono le nuove intercettazioni che la Procura ha prodotto e chiesto di allegare agli atti. «Accettiamo il confronto su atti processuali, non su fatti privati senza nessuna attinenza e rilievo penale», ha detto Giandomenico Caiazza, uno dei legali di Del Turco.
«Quando non si hanno molti argomenti per dimostrare un'accusa così rilevante come quella che ci è stata mossa si ricorre al dileggio personale», ha sottolineato l'ex governatore abruzzese. «Pensavamo di ascoltare in questa circostanza, un racconto circostanziato delle indagini, dei soldi trovati, nulla di tutto questo. Abbiamo sentito un racconto che è la riproposizione di tutte le testimonianze di Angelini, senza tenere conto di nulla, né del verbale dei carabinieri nel corso di questa inchiesta. Francamente», ha concluso, «questo ci sembra troppo».
«Interrompiamo la partecipazione ad un'udienza in cui si parladi fatti privatissimi, dei quali non sappiamo ancora nulla», ha spiegato l'avvocato Caiazza. «La Procura ha avviato una discussione su circostanze che attengono alla vita strettamente privata del presidente Del Turco. Con il deposito di indagini suppletive, ci saremmo aspettati che finalmente si fornisse qualche documento, uno straccio di prova di riscontro delle accuse di Angelini. Invece dobbiamo ascoltare pettegolezzi poco commendevoli: ci alziamo e ce ne andiamo. Quando il processo ritornerà a essere un processo, noi saremo di nuovo qui».
Oltre alle nuove «pruriginose» intercettazioni, la procura di Pescara ha prodotto e chiesto di allegare agli atti anche altri documenti. In particolare i verbali delle deposizioni, in qualità di persone informate sui fatti, del presidente della Regione Gianni Chiodi e dell'ex commissario ad acta per la sanità Gino Redigolo riguardanti il debito sanitario; l'ordinanza di custodia cautelare a carico di Vincenzo Angelini. Inoltre qualche difensore ha chiesto al gup Angelo Zaccagnini di rivedere la decisione di escludere la possibilità di citare come responsabili civili la Deutsche bank e la Barclays.
Ad accusare Del Turco è il titolare della clinica Villa Pini di Chieti, Vincenzo Angelini, che rivelò ai magistrati di aver pagato tangenti per un totale di circa 15 milioni di euro ad alcuni amministratori regionali in cambio di favori. In totale sono 35 gli imputati (33 persone e due società). Tra gli imputati, oltre a Del Turco, Vincenzo Angelini, l 'ex segretario generale della Regione, Lamberto Quarta, gli ex assessori regionali, Antonio Boschetti, Bernardo Mazzocca, l'ex capogruppo del Pd alla Regione, Camillo Cesarone, l'ex manger della asl di Chieti, Luigi Conga, l'ex amministratore della Humangest, Gianlica Zelli, l'ex assessore alla sanità del governo di centro destra, Vito Domenici, l'ex presidente della Fira, Giancarlo Masciarelli, Angelo Bucciarelli, ex segretario di Mazzocca, l'ex presidente della Regione del centro destra, Giovanni Pace, il parlamentare del Pdl, Sabatino Aracu.
«Quando non si hanno molti argomenti per dimostrare un'accusa così rilevante come quella che ci è stata mossa si ricorre al dileggio personale», ha sottolineato l'ex governatore abruzzese. «Pensavamo di ascoltare in questa circostanza, un racconto circostanziato delle indagini, dei soldi trovati, nulla di tutto questo. Abbiamo sentito un racconto che è la riproposizione di tutte le testimonianze di Angelini, senza tenere conto di nulla, né del verbale dei carabinieri nel corso di questa inchiesta. Francamente», ha concluso, «questo ci sembra troppo».
«Interrompiamo la partecipazione ad un'udienza in cui si parladi fatti privatissimi, dei quali non sappiamo ancora nulla», ha spiegato l'avvocato Caiazza. «La Procura ha avviato una discussione su circostanze che attengono alla vita strettamente privata del presidente Del Turco. Con il deposito di indagini suppletive, ci saremmo aspettati che finalmente si fornisse qualche documento, uno straccio di prova di riscontro delle accuse di Angelini. Invece dobbiamo ascoltare pettegolezzi poco commendevoli: ci alziamo e ce ne andiamo. Quando il processo ritornerà a essere un processo, noi saremo di nuovo qui».
Oltre alle nuove «pruriginose» intercettazioni, la procura di Pescara ha prodotto e chiesto di allegare agli atti anche altri documenti. In particolare i verbali delle deposizioni, in qualità di persone informate sui fatti, del presidente della Regione Gianni Chiodi e dell'ex commissario ad acta per la sanità Gino Redigolo riguardanti il debito sanitario; l'ordinanza di custodia cautelare a carico di Vincenzo Angelini. Inoltre qualche difensore ha chiesto al gup Angelo Zaccagnini di rivedere la decisione di escludere la possibilità di citare come responsabili civili la Deutsche bank e la Barclays.
Ad accusare Del Turco è il titolare della clinica Villa Pini di Chieti, Vincenzo Angelini, che rivelò ai magistrati di aver pagato tangenti per un totale di circa 15 milioni di euro ad alcuni amministratori regionali in cambio di favori. In totale sono 35 gli imputati (33 persone e due società). Tra gli imputati, oltre a Del Turco, Vincenzo Angelini, l 'ex segretario generale della Regione, Lamberto Quarta, gli ex assessori regionali, Antonio Boschetti, Bernardo Mazzocca, l'ex capogruppo del Pd alla Regione, Camillo Cesarone, l'ex manger della asl di Chieti, Luigi Conga, l'ex amministratore della Humangest, Gianlica Zelli, l'ex assessore alla sanità del governo di centro destra, Vito Domenici, l'ex presidente della Fira, Giancarlo Masciarelli, Angelo Bucciarelli, ex segretario di Mazzocca, l'ex presidente della Regione del centro destra, Giovanni Pace, il parlamentare del Pdl, Sabatino Aracu.
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