Del Turco: "Tornerò al mio lavoroma non farò politica in Abruzzo"

L'ex presidente della Regione alla terza udienza preliminare del proceso sanitopoli: "È mio dovere ascoltare le parole della Procura". Poi parla del Pd e ringrazia Latorre per le parole di solidarietà espreso sul Centro
PESCARA. «Voglio tornare a fare il mio lavoro, anche se non tornerò a fare politica in Abruzzo. Questa Regione non ha mai avuto tanto bisogno di gente che lavori per la sua gente». Così Ottaviano Del Turco questa mattina all'ingresso del tribunale di Pescara dove oggi si tiene la terza udienza preliminare per lo scandalo della sanità che il 14 luglio del 2008 portò al suo arresto. Oggi la parola è alla Procura che ha presentato nuovi documenti tra cui delle intercettazioni ambientali e telefoniche, alcune delle quali definite "pruriginose" dagli avvocati. Il gup Angelo Zaccagnini ha sospeso l'udienza per un'ora e mezza per decidere sull'ammissibilità di questi nuovi documenti.
L'ex presidente della Regione è in aula, anche se non prevede colpi di scena. «L'unica cosa sconvolgente sarebbe un passo in dietro della Procura», ha detto, «ma non lo farà. Motiveranno il rinvio a giudizio. E la cosa non mi sconvolge. Sono rimasto colpito due anni fa, oggi è mio dovere ascoltare le parole della Procura. Lo faccio con il necessario rispetto per i poteri dello Stato». Su possibili nuovi atti che potrebbe presentare la Procura, Del Turco ha detto di non aspettarsi nulla: «Non riesco a capire cosa possano essere. In ogni caso sono sereno».
Del Turco ha anche parlato del suo rapporto con il Pd. Oggi Il Centro pubblica un'intervista col senatore democratico Nicola Latorre che chiede che il partito si scusi con Del Turco. «Io credo che il Pd abbia il dovere di chiedere scusa a Ottaviano Del Turco, perché bisognava comprendere anche l'ingiustizia che stava subendo e le conseguenze umane di una vicenda così complessa», ha dichiarato il vice presidente dei senatori del Pd al nostro giornale.
ESCLUSIVO Latorre: "Il Pd si scusi con Del Turco" di Maria Rosa Tomasello
«Dopo due anni di slealtà», ha commentato l'ex presidente, «dal Pd arriva un messaggio di solidarietà. Sono grato a Latorre». Infine ha parlato dei vertici del partito democratico abruzzese: «Ho anche avvertito diversità di toni da Paolucci e Legnini, ma non sufficienti per dire che in Abruzzo il partito ha cambiato atteggiamento».
L'ex presidente della Regione è in aula, anche se non prevede colpi di scena. «L'unica cosa sconvolgente sarebbe un passo in dietro della Procura», ha detto, «ma non lo farà. Motiveranno il rinvio a giudizio. E la cosa non mi sconvolge. Sono rimasto colpito due anni fa, oggi è mio dovere ascoltare le parole della Procura. Lo faccio con il necessario rispetto per i poteri dello Stato». Su possibili nuovi atti che potrebbe presentare la Procura, Del Turco ha detto di non aspettarsi nulla: «Non riesco a capire cosa possano essere. In ogni caso sono sereno».
Del Turco ha anche parlato del suo rapporto con il Pd. Oggi Il Centro pubblica un'intervista col senatore democratico Nicola Latorre che chiede che il partito si scusi con Del Turco. «Io credo che il Pd abbia il dovere di chiedere scusa a Ottaviano Del Turco, perché bisognava comprendere anche l'ingiustizia che stava subendo e le conseguenze umane di una vicenda così complessa», ha dichiarato il vice presidente dei senatori del Pd al nostro giornale.
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«Dopo due anni di slealtà», ha commentato l'ex presidente, «dal Pd arriva un messaggio di solidarietà. Sono grato a Latorre». Infine ha parlato dei vertici del partito democratico abruzzese: «Ho anche avvertito diversità di toni da Paolucci e Legnini, ma non sufficienti per dire che in Abruzzo il partito ha cambiato atteggiamento».
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