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Dezio: «Furono scagionati ma soltanto per un cavillo»

PESCARA. «A dicembre, decidemmo il non luogo a procedere nei confronti dei vigili urbani, in quanto la segnalazione allo stesso Ufficio era tardiva». È quanto spiega Guido Dezio, vice direttore...

PESCARA. «A dicembre, decidemmo il non luogo a procedere nei confronti dei vigili urbani, in quanto la segnalazione allo stesso Ufficio era tardiva». È quanto spiega Guido Dezio, vice direttore generale del Comune, nonché presidente dell’Ufficio procedimenti disciplinari, l’organismo che ha giudicato e ha sospeso dal servizio e dallo stipendio i tre vigili urbani per l’intervista rilasciata alle Iene.

Perché, il 12 febbraio scorso, l’Ufficio da lei presieduto, non ritenne opportuna la presenza nella commissione giudicante del comandante Maggitti e a maggio sì?

«Il comandante, a febbraio, era direttamente coinvolto nella vicenda, ossia aveva rilasciato dichiarazioni nella trasmissione televisiva delle Iene. A marzo è stato scagionato».

Chi era il presidente dell’Ufficio procedimenti disciplinari il 24 dicembre, quando si stabilì di non punire i vigili poi sospesi a luglio?

«L’Ufficio era presieduto dal direttore generale Carla Monaco e dai dirigenti Luciana Di Nino e Fabio Zuccarini».

Perché i vigili venneno scagionati e poi condannati per interviste simili?

«Nel primo procedimento disciplinare, relativo alla prima intervista alle Iene, l’Ufficio decise di non procedere in quanto la segnalazione era arrivata fuori termine. Successivamente, il comandante ha proposto una nuova azione disciplinare per una seconda intervista con affermazioni ritenute meritevoli di censura».

Perché il comandante è stato scagionato e i vigili no?

«Le dichiarazioni di Maggitti non sono state ritenute gravi e lesive dell’immagine dell’ente».(a.ben.)

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