Di Giannatale ex e vice di Bitett

19 Settembre 2009

«Il Giulianova darà il massimo nel suo stadio riesce ad esaltarsi».

GIULIANOVA. A Pescara ha realizzato 25 gol in serie B in quattro campionati (dal 1994 al 1998); Giulianova, invece, è la sua città e in giallorosso è tornato nella passata stagione per svolgere le mansioni di vice allenatore. Giulianova-Pescara è il derby del cuore anche per Dario Di Giannatale, prossimo ai 40 anni, uno degli ex insieme a Marco Di Matteo, l’attaccante ingaggiato qualche settimana fa dai giallorossi.
«Esperienza indimenticabile in maglia biancazzurra», il racconto di Dario Di Giannatale (sposato e padre di Federica di tre anni, ndr), un tempo attaccante e oggi vice di Bitetto, «all’Adriatico ho lasciato un pezzo di cuore. Il primo sogno, quello di giocare con la squadra della mia città (Giulianova, ndr), l’avevo realizzato; quando sono arrivato a Pescara (settembre 1994 dall’Avellino, ndr) ho toccato il cielo con un dito. Bei tempi. Ancora oggi mi viene la pelle d’oca quando entro all’Adriatico. La gente mi ha voluto bene e io ho contracambiato in mezzo al campo con i gol e con l’impegno».

Il ricordo più bello?
«L’anno di Oddo e Carnevale in serie B, eravamo campioni d’inverno al termine del girone d’andata. Se quei due non avessero litigato saremmo andati dritti in serie A».
Giulianova e Pescara, due realtà agli antipodi.
«Giulianova deve salvarsi; Pescara merita, almeno, la serie B. Con questo entusiamo anche la A».
Lei ha smesso quattro anni fa.
«Michele Scaringella (oggi team manager del Gallipoli, ndr) mi ha portato a Sant’Egidio come assistente di Di Serafino, in serie D. Gran bella rimonta e salvezza dopo un avvio disastroso».
Poi, il ritorno a Giulianova.
«Sono stato un giocatore di Bitetto ad Andria. L’anno scorso gli serviva un assistente ed eccomi qui».
Da giuliese verace riesce a spiegare che cosa accade ai giocatori giallorossi quando entrano in campo al Fadini?
«Solo chi ci ha giocato può capire. Questo è uno stadio che risveglia i sensi. Ti fa rendere al 150%. E sarà così anche domenica (domani, ndr). Ci teniamo a fare bene, ma non perché di fronte ci sarà il Pescara. Vogliamo salvarci».
Firmerebbe per un pari alla vigilia?
«Dovrei rispondere di sì, ma non lo faccio perché il bello del calcio è proprio l’imponderabile».
Come imposterete la partita?
«Il mister Bitetto ha già risposto: corsa, forza e determinazione sono le nostre armi. Il Pescara ha detto che verrà per vincere, noi ci adegueremo».
Da grande vuole fare l’allenatore?
«Ci provo, intanto sto facendo la gavetta. Anche se devo ammettere che il calcio sta cambiando e non sempre va avanti chi merita davvero».