L’intervento critico degli ambientalisti
Di Tizio del Wwf: tutta colpa dei depuratori che non funzionano
PESCARA. «Certo che sono i depuratori - che non ci sono, e che quando ci sono, non funzionano - tra le cause di un’assenza di una Bandiera blu». Per Luciano Di Tizio, delegato del Wwf Abruzzo, non ci...
PESCARA. «Certo che sono i depuratori - che non ci sono, e che quando ci sono, non funzionano - tra le cause di un’assenza di una Bandiera blu». Per Luciano Di Tizio, delegato del Wwf Abruzzo, non ci sono dubbi, sui motivi per i quali, in certi casi, la bandiera blu non arriva.
«Nel 2000», specifica Di Tizio, «la cosiddetta Direttiva Acqua della Ue, ci aveva concessi 15 anni di tempo per migliorare lo stato dei fiumi e portarli ad un livello di qualità “buona”, uno dei cinque livelli previsti. In realtà l’Abruzzo», continua Di Tizio, «da questo punto di vista non ha fatto niente e la situazione, da 15 a anni a questa parte, o è rimasta uguale, o è peggiorata, in alcuni casi. È ovvio che in queste condizioni le diverse amministrazioni non riescano ad ottenere la bandiera blu ed è ovvio che per ottenerla ci voglia un grosso impegno».
Per Di Tizio non tutto può essere circoscritto al mare. «Non si può isolare il mare dal problema dei fiumi», spiega il leader Wwf. Anche se, inoltre, neanche la risoluzione del problema dei depuratori, può essere sufficiente. «Occorre che», aggiunge Di Tizio, «migliorino le qualità ambientali delle spiagge. Di positivo adesso c’è», sottolinea Di Tizio, «che è stato inserito, tra le condizioni per ottenere la Bandiera blu, anche la tutela del Fratino», osserva riferendosi all’uccellino che nidifica sulle spiagge, «e della tartaruga. Tra l’altro Giulianova», ricorda ancora Di Tizio, «ha addirittura recepite nel regolamento comunale le linee guida per la tutela del Fratino, così come suggerito dal Wwf». (V.d.L.)
«Nel 2000», specifica Di Tizio, «la cosiddetta Direttiva Acqua della Ue, ci aveva concessi 15 anni di tempo per migliorare lo stato dei fiumi e portarli ad un livello di qualità “buona”, uno dei cinque livelli previsti. In realtà l’Abruzzo», continua Di Tizio, «da questo punto di vista non ha fatto niente e la situazione, da 15 a anni a questa parte, o è rimasta uguale, o è peggiorata, in alcuni casi. È ovvio che in queste condizioni le diverse amministrazioni non riescano ad ottenere la bandiera blu ed è ovvio che per ottenerla ci voglia un grosso impegno».
Per Di Tizio non tutto può essere circoscritto al mare. «Non si può isolare il mare dal problema dei fiumi», spiega il leader Wwf. Anche se, inoltre, neanche la risoluzione del problema dei depuratori, può essere sufficiente. «Occorre che», aggiunge Di Tizio, «migliorino le qualità ambientali delle spiagge. Di positivo adesso c’è», sottolinea Di Tizio, «che è stato inserito, tra le condizioni per ottenere la Bandiera blu, anche la tutela del Fratino», osserva riferendosi all’uccellino che nidifica sulle spiagge, «e della tartaruga. Tra l’altro Giulianova», ricorda ancora Di Tizio, «ha addirittura recepite nel regolamento comunale le linee guida per la tutela del Fratino, così come suggerito dal Wwf». (V.d.L.)