Disabile bloccata alla Asl, arriva la polizia
Al distretto di via Rieti montacarichi fuori uso, impossibile prenotare una visita. Poi il caso si risolve
PESCARA. Ieri mattina si è recata al distretto sanitario di Pescara Sud in via Rieti, come altre centinaia di persone, per prenotare una visita per lei e un esame diagnostico per la madre. Ma per B.S.., una ragazza disabile di 30 anni con carrozzina elettrica, l’accesso al Cup di via Rieti non è stato possibile perché i due montacarichi che dovrebbero consentire l’ingresso erano fuori uso, con tanto di cartello su uno dei due. E poco importa, come riferito da una dipendente della Asl, che un montacarichi è dell’Inpdap (quello col cartello affisso) e l’altro della Asl: la sostanza non cambia, a un disabile non è permesso accedere, come tutti gli altri cittadini, in una struttura pubblica. Dopo un’ora in attesa fuori dal portone del distretto (con tanto di furgone della Asl che bloccava lo scivolo per disabili) e nonostante la richiesta di intervento di due cittadini che, vista la situazione di difficoltà hanno invitato i dipendenti della Asl a risolvere il problema, solo dopo l’intervento di una pattuglia della polizia, di due vigili urbani, del consigliere comunale di Fli Massimiliano Pignoli e dei tecnici del montacarichi è scesa una dottoressa per capire quale fosse il problema. «Sono salito al Cup», racconta Carmelo Serrone che ha aiutato B.S., «per chiedere se potesse scendere uno degli addetti e magari prendere le ricette della ragazza, ma mi hanno risposto che non sono abilitati a farlo. Dalla finestra invece una dipendente, di fronte alle nostre lamentele, ci ha risposto che se avessimo chiamato il 113 non avrebbe fatto aggiustare il montacarichi». Solo dopo un’ora e mezza un’addetta del Cup ha riconsegnato le ricette con tanto di prenotazioni alla ragazza. «Una situazione assurda», racconta provata B.S., «un caos che non è accettabile. Ti fanno sentire ancora più disabile di quello che non sei. Bisogna pure scusarsi se si arreca disturbo a chi è preposto a svolgere il proprio compito. Sono delle funzioni d’ufficio, non stanno facendo un piacere o favori personali! Non auguro a nessuno la mia condizione, né di ritrovarsi a dipendere da persone prive di sensibilità. Quando le amministrazioni capiranno che i disabili non sono dei pacchetti postali, ma esseri umani?».
Pignoli annuncia un esposto alla procura: «È un episodio di inciviltà, a Pescara i disabili sono considerati cittadini di serie Z». Condanna l’episodio anche il direttore della Asl Claudio D’Amario: «Siamo di fronte a una mancanza di buon senso, è una cosa assurda, sarebbe bastata un po’ di disponibilità. Se qualcuno ha lavorato male verrà esaminato e valutato».
Loris Zamparelli
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