PESCARA
Distretto sanitario nel parco, il sindaco risponde: "E' il posto migliore"
Masci su facebook spiega a una residente i motivi della scelta di via 8 Marzo: "Se c'è bisogno di verde lì vicino c'è la Riserva dannunziana e la città ha bisogno di servizi per migliorare l'offerta sanitaria"
PESCARA. "Gentile signora, mi rendo conto che lei, abitando di fronte a quello spazio verde, lo difenda, per lei è molto comodo, anche se si trova a cinque minuti a piedi dal più grande parco pubblico della città, la Riserva dannunziana. Però la valutazione di un sindaco non può fermarsi a quello spazio, deve ragionare sui servizi, in questo caso socio-sanitari che servono alla città". Inizia così la risposta del sindaco Carlo Masci a una residente di San Silvestro nella zona del parco di via 8 marzo una parte del quale il Comune vuole cedere alla Asl per realizzarci un distretto sanitario.
Contro questa decisione - la cui delibera dovrebbe essere affrontata lunedì in consiglio comunale dopo che un primo tentativo è stato sospeso - si sono schierati i cittadini in difesa del parco giochi per bambini e dove sono già iniziati i carotaggi che hanno lasciato le recinzioni del cantiere. Una protesta, quella contro il distretto sanitario nel parco, che fa il paio con quella di via Della Fornace Bizzarri dove sempre il Comune, con le risorse del Pnrr, vuole realizzare il progetto di un asilo al posto del parco esistente ma che è stato bocciato dalla sentenza del tribunale amministrativo.
Il sindaco nella risposta che dà alla residente di San Sailvestro sul proprio profilo facebook, spiega perché il Comune intende andare avanti con il distretto sanitario così come aveva fatto, prima che il Tar lo fermasse, con il progetto dell'asilo in via Della Fornace.
Scrive Masci rivolte alla signora e mamma: "La domanda è "Pescara ha bisogno di una Casa di comunità per migliorare l'offerta sanitaria"? Se la risposta è "sì, ne ha bisogno", allora il sindaco deve impegnarsi a trovare spazi adeguati. Quello spazio ha le caratteristiche urbanistiche e logistiche per ospitare quella struttura. Lei, dal suo punto di vista, legittimo, dice "perché qui, e non in un'altra parte?" La risposta è semplice "Perché da una valutazione generale è il posto migliore, con le caratteristiche che servono". A meno che - aggiunge il sindaco rivolto sempre alla donna - lei non dica che la Casa di comunità non serve a Pescara. Ma questa è un'altra questione".
Il sindaco ne approfitta poi per ampliare il discorso sul verde in città tema in questi giorni - alla luce anche delle senmtenze del Tar - molto dibattuto: "Sul verde in città, se si preoccupa per quello, posso rassicurarla, stiamo realizzando aree verdi per almeno 150mila metri quadrati, cinquanta volte di più dell'area di cui parliamo. Dall'accorpamento della pineta, all'esproprio del casello ferroviario e dell'ex galoppatoio alla pineta, dal parco nord al parco dell'area di risulta. Io ho un solo interesse, fare in modo che a Pescara i cittadini abbiano più servizi sociali, sanitari, culturali, sportivi, di quelli attuali, e anche molto molto molto più verde. Pescara avrà molti più servizi e molto più verde. Se pensiamo di lasciare tutto com'è, non avremo né più servizi, né più verde".