Donna uccisa a New York processo al via il 31 luglio

14 Giugno 2012

Nell’udienza lampo di ieri negli Usa, l’avvocato del presunto assassino ha ritirato la richiesta al tribunale di perizia psichiatrica sull’imputato

NEW YORK. Il processo dell’uomo che deve rispondere dell’omicidio di Rita Morelli prenderà il via il 31 luglio. Lo ha deciso il giudice Juan Marchan nel corso di una brevissima udienza che si è tenuta ieri al tribunale statale di New York. A sorpresa l’avvocato della difesa ha rinunciato alla perizia psichiatrica. Fra poco più di un mese dunque Bakari Camara tornerà nella medesima aula di tribunale e prenderanno il via le procedure per determinare la sua responsabilità nei tragici eventi che lo scorso novembre portarono alla morte della giovane di Spoltore.

«Coming out», in uscita. Sono state queste parole, pronunciate da una delle guardie del tribunale, ad annunciare che Bakari Camara stava per uscire dalla cella del corridoio, in cui era temporaneamente rinchiuso, ed entrare in aula. L’uomo sospettato di avere ucciso Rita è entrato in aula con le manette ai polsi. Si è seduto accanto al suo avvocato mentre quattro poliziotti formavano intorno a lui un cordone di protezione in un’aula praticamente deserta. A fine aprile il giudice aveva fissato l’appuntamento per il 30 maggio, poi era sopraggiunto un conflitto professionale per l’avvocato della difesa o per il pubblico ministero e l’udienza era stata rimandata al 13 giugno.

Sono passati quasi sette mesi dalla data dell’omicidio di Rita e una delle richieste dell’avvocato della difesa era stata di condurre una perizia psichiatrica. Anzi, due. La prima perizia è quella conosciuta come CPL 730, una sigla che si riferisce al codice penale e che fa riferimento alle capacità di intendere da parte dell’individuo a giudizio. La richiesta per questa prima perizia era stata inoltrata poco dopo l’arresto di Camara, ma l’avvocatessa a febbraio aveva fatto dietrofront , ritirando la richiesta.

Nei mesi successivi era ancora in corso una seconda perizia, la cosiddetta NGRI, quattro lettere con le quali gli avvocati abbreviano “not guilty by reason of insanity”, non colpevole in quanto squilibrato. Era questa la perizia che ci si aspettava ieri al sedicesimo piano del New York State Court ma Seema Iyer, l’avvocatessa che rappresenta Camara, a sorpresa ha annunciato che ritirava la richiesta.

Preso nota di questa decisione il giudice Marchan ha fatto sapere che non ci sono altri impedimenti all’inizio del processo. L’avvocato del pubblico ministero ha comunicato di avere due testimoni da portare in tribunale. Non ha fatto nomi ma si può presupporre che siano vicini di casa di Rita o poliziotti che hanno informazioni rilevanti ottenute al momento dell’arresto di Camara.

Ma perchè non ci sarà una perizia psichiatrica, qual è la linea difensiva dell’avvocatessa? Seema Iyer in uscita dall’aula non ha rilasciato dichiarazioni, scusandosi con un “Non posso dire niente”, ma una prima ipotesi è che la perizia abbia rilevato che non ci sono negli estremi per mitigare le azioni di Camara appellandosi all’insanità mentale. In questo caso la persona sotto processo deve prima ammettere di avere compiuto il delitto e poi cercare di moderare la sua responsabilità facendo ricorso a una situazione psichica o psichiatrica che potrebbe costituire un’attenuante. Una seconda ipotesi è che Camara intenda dichiararsi non colpevole e come tale presentare perizia psichiatrica avrebbe creato un conflitto di strategia.

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