Pescara
Droga e degrado a Fontanelle, i residenti: non ne possiamo più
Traffico di droga alla luce del sole e case popolari occupate abusivamente: sale la tensione nel quartiere
PESCARA. La droga si smercia alla luce del sole. Sotto i portici delle 540 case popolari in via Caduti per Servizio, la sfilata di spacciatori e clienti è un rito quotidiano che coinvolge indirettamente bambini e famiglie perbene. Le 26 telecamere, sistemate dall’ex sindaco Luigi Albore Mascia, costate 60mila euro, sono un ostacolo troppo facile da aggirare in assenza di una pattuglia fissa delle forze dell’ordine.
Dopo la stagione degli attentati intimidatori e degli incendi dolosi che hanno preso di mira gli attivisti dell’associazione Insieme per Fontanelle, adesso a presidiare il quartiere c’è un solo vigile che viene mandato una volta alla settimana, in genere il sabato. «Troppo poco», denunciano i cittadini, costretti a convivere con le occupazioni abusive degli appartamenti, la delinquenza, il conflitto sociale e l’abbandono da parte delle istituzioni. «Si sono messi la cravatta, ma sotto hanno i pantaloni e la camicia strappati», dice senza girarci intorno Croce Naccarella, un pensionato che risiede al civico 33. Ce l’ha con i politici «che vengono solo a fare la passerella prima delle elezioni» mentre per i problemi reali «dobbiamo vedercela da soli, senza l’appoggio di nessuno».
I palazzoni bianchi e grigi di proprietà del Comune cadono a pezzi. Le crepe lungo le pareti interne sono il risultato dell’azione corrosiva dell’acqua piovana che da anni s’infiltra nelle case e nel vano dell’ascensore, provocando danni per diverse centinaia di euro e rischiando ogni volta di mandare in tilt il quadro elettrico. Dai cornicioni dei balconi periodicamente vengono giù i calcinacci e soltanto per una fortunata casualità nessuno si è ancora fatto male.
«Paghiamo 87 euro al mese di condominio», racconta Naccarella, «ma non abbiamo servizi. Il palazzo dobbiamo pulirlo da soli, fino all’anno scorso abbiamo pitturato a spese nostre le scale, poi però ci siamo arresi perché sono 28 anni che viviamo in queste condizioni e nessuno fa nulla».
Non ci sono servizi nel quartiere cuscinetto di Pescara. Nonostante un ordine del giorno approvato in Consiglio comunale, la tanto attesa farmacia non è stata realizzata. Manca un supermercato dove comprare pane e latte. C’è un parco in mezzo agli alloggi di edilizia residenziale pubblica, ma è ridotto male.
In via Caduti per Servizio il tasso di abbandono scolastico è alle stelle e cresce in modo proporzionale ai reati che si consumano tra le mura domestiche. «Ci hanno promesso di costruire una palestra», aggiunge Domenico Di Labio, indicando con il dito una costruzione fantasma in lontananza, «la stiamo aspettando da anni. Adesso il sindaco ci ha detto che i lavori cominceranno a primavera. Staremo a vedere se si tratta di un’altra promessa vuota».
«La verità è che siamo abbandonati», dicono Fernando Verzulli e Antonio Pineta, «dopo l’emergenza siamo tornati punto e a capo. A forza di lottare ci hanno tappato qualche buca, ma è il massimo che riusciamo a ottenere. I veri problemi restano irrisolti».
©RIPRODUZIONE RISERVATA