Ecco l’indizio in mano alla procura
Il divieto di balneazione del primo agosto trasmesso con due giorni di ritardo
PESCARA. L’ordinanza del primo agosto con il divieto di balneazione in via Balilla, mai resa nota dal sindaco, è stata trasmessa agli enti competenti con due giorni di ritardo. A rivelarlo è un documento riservato, venuto fuori ieri grazie alla richiesta di accesso agli atti effettuata da un politico del Comune, il vice capogruppo di Forza Italia Vincenzo D’Incecco.
Questo documento è sicuramente già nelle mani della magistratura, che sta conducendo le indagini sulla vicenda del mare inquinato e dell’ordinanza fantasma, cioè quella mai resa nota ai cittadini dal sindaco Marco Alessandrini, nonostante lo sversamento nel fiume di ben 30 milioni di litri di liquami, avvenuto 48ore prima della firma del provvedimento, per la rottura di una condotta fognaria in via Raiale. Quell’atto riservato fa in parte luce su una vicenda ancora tutta da chiarire, perché riporta con estrema precisione la data e gli orari in cui l’ordinanza è stata trasmessa agli enti. A tutti è arrivata il 3 agosto scorso, ossia due giorni dopo della firma del sindaco. In pratica, nello stesso giorno in cui l’Arta ha comunicato al Comune ulteriori analisi del mare. Analisi in cui risultava sparito l’inquinamento in via Balilla. E proprio il 3 agosto Alessandrini ha firmato una nuova ordinanza per revocare quel divieto di balneazione appena trasmesso a otto destinatari, ossia alla Asl di Pescara - Ufficio tutela della salute; Regione - Servizio opere marittime; Capitaneria di porto guardia costiera; direttore dell’Arta Mario Amicone; ministero della Salute - Servizio balneazione; ministero della Salute, dottor Gramaccioni; ministero della Salute, dottor Lasala; prefetto di Pescara. Insomma, qualcosa non quadra. La legge stabilisce che il divieto di balneazione debba essere emanato immediatamente dal sindaco anche per un solo superamento dei limiti dei colibatteri presenti in un campione prelevato nell’acqua del mare. In questo caso nelle analisi condotte dall’Arta il 29 luglio e rese note al Comune il primo agosto scorso, erano risultate all’altezza di via Balilla 2005 unità di escherichia coli, contro il limite di 500 e 660 unità di enterococchi, contro il tetto consentito di 200. (a.ben.)
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