i numeri dell’azienda tra loreto e miglianico 

Esporta il vino in tutto il mondo 

Dai 30 ettari di vigneti vengono prodotte 150mila bottiglie all’anno

PESCARA. Chiara Ciavolich rappresenta la nuova generazione di una famiglia che vanta un'antichissima tradizione vitivinicola risalente al 1853. Ancora prima, nel 1500, gli avi dell'imprenditrice (nata il 13 dicembre 1977 a Pescara, dove vive con la famiglia e dove ha studiato: elementari alle Domus, medie alla Tinozzi e liceo classico D'Annunzio), che ogni giorno divide il suo lavoro tra la masseria (di epoca settecentesca)e l'agriturismo situato sulle colline di Loreto Aprutino, nelle contrade Salmacina e Cancelli e quelle di Miglianico, in piazza della chiesa di San Pantaleone dove si trova la vineria e la storica cantina (epoca ottocentesca), arrivarono da un luogo sconosciuto («Stiamo facendo ricerche per capire quale esattamente») della Bulgaria per approdare a Miglianico, quando ancora erano mercanti di lana.
Tre secoli e mezzo dopo, i lanari bulgari, da cui le origini del nome Ciavolich, si trasformarono in viticoltori che oggi hanno all'attivo un raccolto di 5000 quintali d'uva estratti dal lavoro di una decina di braccianti su 30 ettari di vigneti. La spremitura produce 150mila bottiglie di vino l'anno, affinato in botti di rovere, cemento, acciaio, barrique e, novità, anfore di terracotta. Il vino viene estratto da uve Montepulciano, Trebbiano, Passerina, Pecorino, chardonnay e moscato, e lavorato dal 1997 sotto la supervisione dell'agronomo-enologo Romano D'Amario di Francavilla. Il prodotto viene poi esportato negli Stati Uniti (prevalentemente New York), Francia, Olanda, Belgio, Inghilterra, Turchia, Cina e Giappone. Tra le varie etichette, il "primogenito" Divus, il Pecorino e il Fosso Cancelli. Questa, rivela Chiara Ciavolich, «sarà una annata eccezionale sia per il vino sia per l'olio», ricavato dai sette ettari di oliveto in quel di Passo Cordone di Loreto. (c.co.)
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