Fassa, rischio chiusura più lontano

Con le nuove norme regionali lo stabilimento di Popoli può ampliare la cava

POPOLI. La modifica della legge finanziaria 2012 ad opera del consiglio regionale, nella parte che riguarda l’attività estrattiva, costituisce un segnale positivo per la Fassa Bortolo di Popoli.

Nelle settimane scorse l’azienda, che produce materiali per l'edilizia, aveva espresso serie preoccupazioni sulla possibile chiusura dello stabilimento di Popoli a causa del prossimo esaurimento della cava di Pizzo Carluccio dalla quale estrae la materia prima. Ora ci sarà la possibilità di ampliare la cava esistente e consentire la continuazione dell’attività lavorativa. La paventata chiusura avrebbe messo a rischio i 50 dipendenti dello stabilimento popolese, ai quali vanno aggiunti oltre il doppio degli operatori dell'indotto. La direzione dell'azienda aveva rappresentato la previsione di dover cessare l'attività nel giro di due anni, se non vi fosse stata la possibilità di realizzare una nuova cava o di ottenere una nuova autorizzazione all'ampliamento di quella attuale. Tempi resi stretti dalla possibilità che dai centri del cratere sismico, dove saranno presti messi in opera i cantieri per la ricostruzione pesante, arrivasse una domanda crescente di materiali. Ora che una nuova possibilità si apre nel panorama delle attività estrattive è necessario che si proceda di pari passo agli adeguamenti del piano paesistico regionale e del piano regolare generale comunale che dovranno dettare le norme tecniche di attuazione dei nuovi strumenti. La Fassa Bortolo di Popoli, infatti, già dal 2009 ha iniziato un iter autorizzativo per un nuovo progetto di cava con la richiesta di una variante al piano paesistico regionale, che però è al momento fermo senza una chiara previsione dei tempi necessari al suo completamento. L'assessore provinciale e consigliere comunale di opposizione a Popoli Mario Lattanzio – che fa sapere di essersi interessato della questione impegnando i consiglieri regionali Lorenzo Sospiri e Federica Chiavaroli, che hanno sollevato il problema in consiglio regionale – sollecita in primis l'amministrazione popolese a svolgere le procedure amministrative necessarie per far sì che la Regione modifichi il piano paesistico. «Per quanto ci riguarda», sostiene Lattanzio, «siamo soddisfatti del dialogo proficuo attivato con la Regione che ci ha consentito di raggiungere un primo e direi ottimo ottimo risultato che non riguarda solo la Fassa Bortolo ma tutte le aziende che lavorano in questo settore».

Walter Teti

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