Fedeli ministra più ricca Appena 50mila euro di imponibile per Padoan
Ecco i redditi di leader politici, presidenti di gruppo e membri dell’esecutivo Grasso dichiara 340 mila euro, Boldrini 144 mila. E Grillo precipita a 71 mila
ROMA. L’età dell’oro dei governi Berlusconi e di quelli tecnici al potere è ormai finito da un pezzo. Al posto dei redditi a sei cifre del Cavaliere, di Previti, di Tremonti e successivamente di Passera e Severino, adesso ci sono gli stipendi minimal dei ministri del gabinetto Gentiloni. Sia chiaro, tutti ben oltre i 21mila euro dichiarati al fisco da un italiano medio. Ma comunque ben al di sotto dei 730 milionari di un tempo. I redditi relativi alla dichiarazione 2016 dei politici italiani sono disponibili online da ieri sui siti istituzionali.
La più ricca è la contestatissima Valeria Fedeli. La titolare dell’istruzione porta a casa 180mila euro. Mentre il ministro per le Politiche Agricole, Maurizio Martina, si piazza all’ultimo posto dichiarandone appena 46mila. L’esponente del Pd abbatte le tasse da pagare grazie a bonus, sgravi per familiari a carico e detrazioni mediche. Le stesse deduzioni che consentono al capo dell’Economia Padoan di ridurre l’imponibile da quota 125mila a poco meno di 50mila. Nel caso del titolare di Via XX Settembre si può ben dire che il servizio reso al Paese è costato un bel sacrificio in termini di ricchezza in quanto nel 2014 Padoan, all’esordio da ministro dell’Economia nel governo Renzi, dichiarava ben 216mila euro in virtù delle cariche di vicesegretario generale e capo economista ricoperte all’Ocse. Solo quinto il premier Paolo Gentiloni con 109 mila. Nel derby Senato-Camera Pietro Grasso, con i suoi 340mila, doppia Laura Boldrini ferma a 144mila.
Tra i leader, vacche magre per Beppe Grillo sceso dai 355mila euro del 2015, quando vendette una casa in Svizzera incassando una generosa entrata una tantum, ai 71mila della scorsa dichiarazione. Il leader pentastellato ora è più povero dei vari Di Battista, Di Maio e Fico. «Il mio reddito deriva dal mio lavoro da privato cittadino. Sono l’unico che con la politica ci ha rimesso e ne sono orgoglioso», si è premurato di rivendicare l’ex comico. Il capogruppo più ricco è il senatore Zeller, presidente del gruppo per le autonomie, 422mila euro. Quattro volte di più di Matteo Renzi. Per l’esattezza, l’ex premier nel 2016 ha dichiarato un reddito imponibile di 103.283, mentre nel 2015 aveva dichiarato 107.960. Da sottolineare, che al momento della dichiarazione dei redditi Renzi era ancora sia premier che segretario del Pd.
Karl Zeller, come detto, esponente della Svp e capogruppo autonomista, dichiarando 422mila euro di imponibile è per distacco il capogruppo più ricco del Senato. Lo seguono il presidente del gruppo Gal Mauro Ferrara con 144mila euro, quindi l’azzurro Paolo Romani, con un imponibile di 142mila, Luigi Zanda, presidente dei Senatori Pd, con 140mila euro e Loredana De Petris, di Sinistra Italiana con 139mila. Tra i capigruppo, il più ricco alla Camera è Giovanni Monchiero di Civici e Innovatori: nel 2016 ha dichiarato un reddito imponibile di 219mila euro. Secondo posto per il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta con 215mila euro.
Intanto, secondo un sondaggio Ebu su un milione di ragazzi europei fra i 18 ed i 34 anni l'82% dei giovani ha una totale mancanza di fiducia nel sistema politico con punte di sfiducia massima in Italia (94%), Grecia (92%) e Francia (92%).