Pescara

Fiorello, stasera il video esclusivo per Rete 8: «Vorrei vincere un altro Flaiano»

13 Febbraio 2025

La dichiarazione dello showman per “31 minuti”, il settimanale di approfondimento giornalistico in onda alle 22. Il titolo della puntata, dopo le polemiche sui tagli ai contributi per la kermesse abruzzese, sarà «Flaiano conteso»

PESCARA. L’ha vinto già due volte e vorrebbe vincerne anche un altro perché è sempre un’emozione: «Non c’è due senza tre», dice Rosario Fiorello, oltre quarant’anni di carriera, pensando ai Premi Flaiano. «Mi rende orgoglioso far parte di una lista di personaggi incredibili che hanno avuto il privilegio di vincere questo premio e io l’ho vinto per ben due volte», racconta lo showman in un video esclusivo per “31 minuti”, il settimanale di approfondimento giornalistico di Rete8 in collaborazione con il Centro che va in onda questa sera alle ore 22. Il titolo della puntata è “Flaiano conteso”.

FIORELLO CERCA IL TRIS

Fiorello spera di scrivere il suo nome anche nell’albo d’oro della 52ª edizione: la serata di gala è fissata al 6 luglio in piazza Salotto con le premiazioni per le sezioni cinema, televisione, teatro e giornalismo. Fiorello è uno dei tanti amici dei Premi Flaiano, una tradizione che resiste fin dal 1973 quando Edoardo Tiboni, giornalista e critico, ebbe l’intuizione di dedicare una rassegna a quel pescarese d’eccezione, nato il 10 marzo del 1910 in corso Manthoné e morto il 20 novembre del 1972 a Roma. In mezzo, una carriera da uno e tanti: giornalista, critico, scrittore, sceneggiatore e drammaturgo. Tra i contenuti della puntata – regia di Danilo Cinquino e Antonio D’Ottavio, coordinamento tecnico Andrea Di Fabio, riprese Luigi Cinquino – anche una testimonianza dell’attore Lino Guanciale: «Questa kermesse ha significato proprio tanto per me. Sapevamo, noi cresciuti in Abruzzo, che esisteva un catalizzatore culturale che metteva, al centro dell’interesse del Paese, la nostra regione e che, per il Premio, sarebbero passati da Pescara artisti di ogni tipo e di grandissima levatura. Quando mi sono trovato a essere presente nel parterre dei premiati, l’emozione è stata grande perché si ricongiungevano questi fili».

CULTURA LIBERA O NO?

Dopo le polemiche sui tagli dell’amministrazione Masci ai Premi Flaiano, il rischio trasloco in un’altra città e la pace fatta con la promessa di un’iniezione di fondi e il caffè della riconciliazione nella redazione del Centro, la domanda è una: ma la cultura è libera o dipende dagli umori della politica? A rispondere anche la scrittrice Donatella Di Pietrantonio, vincitrice del Premio Campiello con “L’Arminuta” e del Premio Strega con “L’età fragile”, componente della giuria dei Premi Flaiano: «Io neanche mi scandalizzo più», dice Di Pietrantonio. «Io difendo sempre i Premi Flaiano e trovo giusto che la città di Pescara faccia il giusto investimento per questa risorsa che è anche un’occasione di visibilità del territorio». Ma quando la politica non sostiene la cultura, che politica è? «Una politica miope, legata alla vecchia e anche volgare idea che con cultura non si mangia e invece la cultura, al di là del suo valore intrinseco per la crescita della comunità, fa anche economia: solo una politica miope può trascurare la cultura». Nel 2025 c’è ancora il rischio che la politica sostenga solo la cultura amica di partito: «Questo rischio c’è sempre e si corre anche il rischio di disperdere i pochi finanziamenti che dovrebbero essere riservati alla cultura in iniziative che, per quanto apprezzabili, hanno un vuoto culturale. L’abbiamo visto tante volte in Abruzzo, cioè distribuire un pochino al proprio bacino elettorale ma, alla fine, non combiniamo niente di significativo». E c’è il pericolo della cultura mercificata? «Noi siamo abituati a questo, ci abbiamo fatto il callo, con poche e lodevoli eccezioni, questo storicamente è avvenuto e neanche mi scandalizzo più».

«SIAMO INDIPENDENTI»

«I Premi Flaiano scontano la propria indipendenza», è certa Carla Tiboni che, alla guida dell’associazione Flaiano, porta avanti la creatura del padre. «In verità le polemiche intorno al Flaiano ci sono sempre state, sono un po’ nel dna di questo Premio che sconta l’indipendenza, un qualcosa che appartiene alla libertà mentale e di pensiero che aveva Edoardo Tiboni che pensava a un premio popolare, veicolo per l’Abruzzo: ricordiamoci che i Premi Flaiano nacquero nel 1973 e l’Abruzzo aveva ancora tanta strada da percorrere».

IL COLTELLO DI MASCI

Ma perché il bilancio della giunta del sindaco Carlo Masci ha destinato meno fondi ai premi Flaiano, dai 50mila euro del 2024 ai 20mila del 2025? All’apparenza manca un movente perché il bilancio 2025, dopo 10 anni di sacrifici, non ha più i vincoli del predissesto dichiarato nel 2014 per un buco da 33 milioni di euro. E allora bisogna fare un altro passo indietro: da mesi, Tiboni criticava la gestione dell’Ente manifestazioni pescaresi, un altro ente storico di Pescara istituito nel 1954 con decreto del presidente della Repubblica, che però affonda nei debiti fino a rischiare il fallimento. Tiboni ne proponeva lo scioglimento, mentre l’amministrazione di centrodestra voleva il salvataggio e, per questo, ha deciso di azzerare il suo cda affidando questo compito a un amministratore unico, che è il maestro Angelo Valori. Anche in questo caso le polemiche tra Tiboni e i vertici del Comune sono state feroci; poi, sono arrivati i tagli. E allora quei tagli potrebbero essere la vendetta politica del centrodestra rispetto alle prese di posizione di Tiboni sull’Emp?

SOLDI PUBBLICI

Nel 2020, per la 47ª edizione dei Premi Flaiano, il Comune, all’epoca c’era già Masci, ha concesso 20mila euro e la Regione 80mila; nel 2021, 45mila il Comune e 75mila la Regione; nel 2022, sempre 45mila il Comune e altri 60mila la Regione; nel 2023, l’anno del 50esimo anniversario, 60mila euro dal Comune e 100mila dalla Regione; per il 2024, il Comune ha stanziato 50mila euro e altri 20mila per l'allestimento del palco in piazza Salotto e la Regione ha dato un contributo di 25mila euro. Per il 2025, il Comune ha messo sul piatto 20mila euro, la Regione 60mila e, per chiudere il caso dopo le polemiche, il Comune si è offerto di pagare anche le spese per la serata di gala con altri 20mila euro.

I CONTENUTI IN TV

Tra i contenuti in tv, anche gli interventi di Anna Longoni, docente ed esperta delle opere di Flaiano, Simone Gambacorta, giornalista e critico, Carmine Perantuono, direttore di Rete8. Un’intervista con Alfredo Favi, il marito della scrittrice di Ortona Ada d’Adamo, scomparsa all’età di 55 anni il 1° aprile del 2023: d’Adamo è l’autrice di “Come d’aria”, vincitrice del Premio Flaiano e anche del Premio Strega nel 2023. Una settimana prima di morire, con il sorriso nonostante la malattia, d’Adamo aveva presentato a Pescara, sul palco dei Flaiano, il suo libro con Romina Remigio. Poi, la morte ma le sue pagine continuano a vivere.