Francavilla, bocciato il piano edilizio: Luciani si dimette

Bagarre in consiglio e il sindaco decide di lasciare l'incarico

FRANCAVILLA. Il consiglio comunale boccia il progetto di riconversione in 81 alloggi residenziali dell'ex complesso industriale Mencarelli e il sindaco Antonio Luciani si dimette. Erano circa le 22, quando ieri sera, dopo una lunga discussione, il consiglio comunale si è spaccato in due sul voto relativo al contestato intervento proposto dalla ditta Adrom-Edmondo, esprimendosi con 8 voti a favore e 8 contrari, e la delibera non è passata. A determinare la bocciatura tre consiglieri di maggioranza che hanno votato contro il provvedimento insieme ai cinque di opposizione.

I voti di Stefano Di Renzo, Donato La Barba e Alfonso Pirozzi, si sono uniti a quelli dei consiglieri d'opposizione presenti - Carlo De Felice, Carmine Cappelletti, Daniele D'Amario, Franco Moroni e Roberto Angelucci - e la delibera non è passata.

Un "tradimento", seppure annunciato già durante il dibattito, che Luciani non ha mandato giù. Durante la discussione, infatti, Di Renzo è intervenuto manifestando «una non comunanza di intenti all'interno del mio partito», e pur confermando il pieno sostegno al sindaco, ha sollevato alcuni dubbi di natura tecnica sull'intervento progettuale, invitando Luciani «a ritirare la delibera per poterla meglio approfondire». «Altrimenti», ha avvertito, «non credo che tutti possano approvarla».

Il sindaco, però, non ha accolto il suggerimento ed è voluto andare avanti, mettendo ai voti la delibera, già fortemente contestata dall'opposizione. In particolare De Felice e D'Amario, hanno criticato l'individuazione degli standard a verde pubblico attrezzato con la realizzazione di un campo da gioco polivalente in una zona Pai (Piano assestamento idrogeologico) ad alta pericolosità di frane.

«Ancora una volta hanno vinto quelli che vogliono la vecchia politica», ha dichiarato il sindaco Luciani davanti alla bocciatura: poi, cogliendo tutti di sorpresa, ha cominciato a leggere la lettera di dimissioni che ha rimesso ufficialmente nele mani della segretaria comunale.

«Rassegno le dimissioni dalla carica di sindaco perché io a questa poltrona non ci tengo», ha annunciato Luciani fra la bagarre generale che si è scatenata in aula e fra il pubblico. Poi, si è alzato per andarsene, ma prima di uscire dall'aula, si è avvicinato allo scranno dove sedevano i tre consiglieri Pd, scambiando battute di fuoco. Nel frattempo, il segretario locale del Pd Edoardo Viani, presente fra il pubblico, ha cominciato a urlare «vergogna, vergogna» all'indirizzo dei tre consiglieri del suo partito.

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